Descrizione
Piano energetico del Comune di Rimini
Introduzione
L’articolo 5 della Legge 10/91, al comma 5, stabilisce che“i Piani Regolatori Generali di cui alla legge 17 agosto 1942, n. 1150, devono prevedere uno specifico piano a livello comunale relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia”.
La successiva Legge Regionale n. 26 del 23/12/2004 della Regione Emilia-Romagna all’Art. 4, comma 1, recita: “I Comuni approvano programmi e attuano progetti per la qualificazione energetica del sistema urbano, con particolare riferimento alla promozione dell’uso razionale dell’energia, del risparmio energetico negli edifici, allo sviluppo degli impianti di produzione e distribuzione dell’energia derivante da fonti rinnovabili ed assimilate e di altri interventi e servizi di interesse pubblico volti a sopperire alla domanda di energia utile degli insediamenti urbani, comprese le reti di teleriscaldamento e l’illuminazione pubblica, anche nell’ambito dei programmi di riqualificazione urbana previsti dalla legislazione vigente”.
In attuazione dei dispositivi normativi sopra riportati, con deliberazione di Consiglio Comunale C.C. n. 84 del 17.07.2014 è stata approvata l’Attuazione del “Patto dei Sindaci” per la salvaguardia del clima: Approvazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile-PAES e delle Linee guida per la redazione del Piano Energetico Comunale.
Il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2016/2020, Piano Triennale dei lavori pubblici 2016/2018 e Elenco annuale dei lavori 2016è stato approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n.107 del 22/12/2015; in tale documento si riporta che il Settore Edilizia Pubblica e valorizzazione del patrimonio è competente per la predisposizione e gestione del Piano energetico comunale (PEC).
Nel DUP in particolare vengono citate le linee di mandato, che delineano in maniera chiara la nuova “economia” a cui Rimini deve puntare e in armonia con il modello di città che questa Amministrazione Comunale sta portando avanti: la green economy.
In questo contesto si colloca la pianificazione a livello comunale relativa alle fonti rinnovabili di energia con l’approvazione nell’anno 2014 del Piano per le azioni energetiche sostenibili (PAES) nel quale si sono individuati degli interventi in materia di risparmio energetico al fine di poter raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto al 2020.
In particolare, il PAES contiene le linee guida del Piano Energetico Comunale (PEC), l’inventario di base delle emissioni (IBE) del Comune di Rimini relative ai consumi energetici ed alle emissioni di CO2.
L’obiettivo è quello di introdurre regole semplici e trasparenti per l’approvazione di impianti di fonti rinnovabili, facilitazioni che incoraggino investimenti in progetti di piccole dimensioni per la famiglia, le piccole medie imprese, gli uffici pubblici, scuole, la comunità.
La redazione del PEC del Comune di Rimini
In particolare, il PEC è lo strumento operativo del PAES, rispetta i seguenti doveri per il risparmio ed efficientamento energetico, per la tutela dell’ambiente e per la salute dei cittadini deve rispettare i seguenti impegni:
- all’uso razionale dell’energia
- al risparmio energetico
- alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e inquinanti
- all’incentivazione dello sfruttamento delle fonti rinnovabili
- all’incentivazione delle tecnologie ad alta efficienza e basso consumo
- all’impegno rivolto alla mobilità sostenibile.
Con l’attuazione del piano si prevede di ottenere:
- la messa in opera di iniziative per l’uso razionale dell’energia e di riduzione dei consumi nei vari settori di attività;
- il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto di riduzione delle emissioni di CO2: così come previsto nell'ambito del Protocollo di Kyoto, dove l’Italia aveva assunto l'impegno, di ridurre, rispetto al 1990, del 6,5% le proprie emissioni di gas climalteranti nel periodo 2008/2012;
- l’attuazione di politiche e strategie atte a perseguire gli obiettivi “20-20-20” dell’Unione Europea così come già disciplinato nel PAES approvato in Consiglio Comunale;
- l’autoproduzione della energia elettrica necessaria a sostenere i bisogni del territorio;
- l’aumento del contributo delle fonti rinnovabili utilizzando al massimo le risorse presenti sul territorio;
- la riduzione dell’energia per il trasporto attraverso piani, programmi e azioni inerenti la mobilità di passeggeri e merci.
I campi di applicazione nei quali finalizzare le politiche di risparmio energetico sono:
- il settore residenziale civile
- il settore della pubblica amministrazione
- il settore produttivo
- il settore dei trasporti
- l’illuminazione
- il ciclo ambientale dei rifiuti.
Nel corso dei lavori che hanno portato alla redazione del Piano Energetico del Comune di Rimini (PEC), sono stati affrontati problemi, potenzialità e possibili soluzioni dei diversi settori di interesse energetico del Comune:
- il settore residenziale
- il settore della Pubblica Amministrazione
- il settore alberghiero
- il settore industria-artigianato
- il settore trasporti
- il settore illuminazione
- il settore rifiuti
Per ogni settore, è stato effettuato un censimento energetico, grazie al quale è ora possibile conoscere caratteristiche energetiche sotto un profilo non solo qualitativo (es.: strutture più frequenti, stratigrafie di parete, tipologie impiantistiche, etc.) ma anche quantitativo (es.: percentuale di presenza di strutture e stratigrafie di un certo periodo, età medie di edifici e impianti, etc.).
Dal censimento energetico, per ogni settore è stato possibile, quasi automatico in alcuni casi, passare ad individuare le potenzialità di risparmio energetico ragionevolmente conseguibile (es.: conoscendo la percentuale di edifici degli anni ’50 e ’60 sul totale, è possibile calcolare quale miglioramento sia ottenibile intervenendo sugli isolamenti di parete di quelle tipologie di edifici, e da lì calcolare quale sia il miglioramento energetico potenziale che ne conseguirebbe per l’intero Comune).
Una volta individuate potenzialità di rispamio energetico e ambiti di ragionevole intervento per ogni settore, diventa possibile quantificare obiettivi concreti in termini di abbattimento consumi ed emissioni inquinanti e climalteranti. A questo proposito, è sempre importante ricordare che una riduzione dei consumi di fonti fossili si traduce sempre in una uguale riduzione delle corrispondenti emissioni.
Nella definizione degli obiettivi raggiungibili, è bene sottolineare come una condizione necessaria per la reale fattibilità di tutta l’operazione sia la disponibilità di incentivi economici e/o fiscali, possibilmente commisurati ai costi degli interventi e ai benefici conseguibili.
Infine, la vera chiave di volta di tutto il Piano Energetico Comunale può essere identificata nella consapevolezza di tutte le parti interessate (si pensi all’importanza di indirizzare, per esempio, cittadini o titolari di imprese verso gli interventi migliori in termini di rapporto costi/benefici). Strumento fondamentale per il raggiungimento di tale consapevolezza è la creazione e il potenziamento di una struttura pubblica di pianificazione, di gestione e di controllo che possa monitorare l’attuazione del Piano, fornire servizi all’esterno, rivedere gli obiettivi e le azioni alla luce di modifiche delle situazioni amministrative e finanziarie dell’ente locale, e che sia nelle condizioni di coordinare tutti gli stakeholders che insistono in materia. (Energy Point, …)
Aspetto fondamentale di tale struttura sarà quello di promuovere percorsi di formazione del personale interno all’Ente al fine di creare know how in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e green economy di concerto con enti di formazione, al fine di garantire lo sviluppo di professionalità necessarie alla pianificazione e al monitoraggio dei risultati per la riqualificazione energetica degli edifici comunali e pubblici oltre che di supporto ai privati come ente super partes per la scelta delle azioni da realizzare per la riqualificazione energetica di imprese, abitazioni private e sviluppare progetti di ricerca ed innovazione.
Ruolo dell’Energy Point sarà principalmente quello di fornire supporto ai privati, monitorare benefici ed effetti delle azioni definite, individuare la possibilità di reperire risorse europee per lo sviluppo degli obiettivi di piano ponendo particolare attenzione allo sviluppo di competenze rispetto alle Fonti Energetiche Rinnovabile (FER) e al settore dell’edilizia e dei materiali.
Per tale ragione l’Energy Point al proprio interno si comporrà di professionalità in materia di impiantistica, edilizia privata e pubblica, urbanistica e energie rinnovabili, attraverso il coordinamento della figura dell’Energy Manager del Comune di Rimini.
Riassumendo, i principali compiti dell’Energy Point saranno:
1) consulenze: sarà possibile prendere un appuntamento con i tecnici per acquisire indicazioni e valutare le opportunità in merito agli interventi energetici di riqualificazione del proprio immobile;
2) educazione ambientale: saranno realizzate iniziative divulgative alla cittadinanza e progetti educative per le scuole.
Per quanto riguarda i vari settori elencati, si può sintetizzare come segue l’analisi effettuata:
Settore residenziale
È stato effettuato un censimento energetico molto dettagliato in termini di edifici (involucri) e impianti. All’interno di tale censimento sono state individuate tipologie edilizie diverse, legate principalmente a diversi periodi di costruzione.
Il censimento energetico ha evidenziato come un numero relativamente basso di edifici rappresenti la maggior parte dei consumi del settore. Pertanto, intervenire su quegli edifici con interventi di riqualificazione energetica permetterà di conseguire ottimi risultati in termini di abbattimento dei consumi e delle emissioni. Nel breve-medio termine è più che ragionevole prevedere una loro riduzione del 20%.
Settore della Pubblica Amministrazione
Anche in questo caso è stato effettuato un censimento energetico molto dettagliato in termini di edifici (involucri) e impianti. All’interno di tale censimento sono state individuate tipologie edilizie diverse, anche qui legate principalmente a diversi periodi di costruzione ma anche alle destinazioni d’uso (scuole, uffici, etc.).
Nel caso della PA, la simultanea presenza di edifici e impianti a diverso livello di efficienza energetica indipendentemente dalla destinazione d’uso (scuole e uffici più moderni o più datati, per esempio) determina una buona potenzialità di miglioramento e abbattimento di consumi ed emissioni, anche se in misura minore rispetto al settore residenziale. Un obiettivo di riduzione consumi ed emissioni di circa il 15% nel breve-medio termine appare ragionevole.
Settore alberghiero
È il settore con le potenzialità più alte in termini di risparmio energetico, soprattutto in considerazione del fatto che una larga parte di tale settore potrebbe usufruire di grandi vantaggi intervenendo sui consumi estivi (ambito meno noto e meno affrontato da studi, analisi e norme).
Anche per il settore alberghiero è stato effettuato un dettagliato censimento energetico, e anche in questo caso sono state individuate tipologie standard su cui intervenire.
I potenziali di intervento sui consumi estivi sono molto alti, e un obiettivo di riduzione di consumi ed emissioni del 25% nel breve-medio termine appare più che ragionevole.
È doveroso osservare, tuttavia, che questo settore richiede interventi coordinati ed incentivati di una certa complessità, per cui si ritiene indispensabile un forte coinvolgimento delle associazioni di categoria del settore.
Settore industria-artigianato
È come sempre il settore più complesso su cui analizzare la situazione e intervenire. È stato effettuato un censimento energetico, ma limitatamente ai consumi per sottosettori o categorie industriali, non per singolo edificio e impianto come nei casi precedenti. Ciò è dovuto al fatto che il settore industriale può avere consumi particolarmente alti in termini di energia di processo piuttosto che di energia di stabilimento (involucro e impianti).
Per questo settore, le potenzialità di risparmio (e recupero!) energetico sono enormi ma individuabili caso per caso, non essendo possibile alcuna generalizzazione per tipologia di industria o di attività. Si ritiene assolutamente indispensabile, ancora più che per il settore alberghiero, un forte coinvolgimento delle associazioni di categoria nella pianificazione di diagnosi energetiche caso per caso.
In forma di tabella riassuntiva:
SETTORE | Censimento Energetico | Potenzialità risparmio energia ed emissioni | Obiettivi PEC in consumi ed emissioni |
---|---|---|---|
RESIDENZIALE | OK | Alte | -20% |
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE | OK | Medie | -15% |
ALBERGHIERO | OK | Molto alte | -25% |
INDUSTRIA E ARTIGIANATO | OK* *limitatamente al livello macroscopico di categorie e sottosettori |
Variabili | Variabili |