Oggi non ci saranno monumenti illuminati, conferenze o incontri pubblici a ricordare come gli altri anni la Giornata mondiale della Consapevolezza dell’autismo.
Il motivo è ovvio, ma vale la pena ricordarlo, il rispetto delle precauzioni per il contrasto al Covid-19. Pur senza momenti pubblici di condivisione il Comune di Rimini vuole ricordare l’impegno quotidiano delle tante famiglie, delle associazioni e delle istituzioni per garantire diritti e inclusione sociale di chi convive con l’Autismo. Sono stati fatti progressi in questa direzione, e Rimini è spesso laboratorio nazionale nei progetti di inclusione; le istituzioni e le associazioni hanno uno storico rapporto di collaborazione che ci ha portato ad avere risultati positivi. Non basta, perché l’ambizione è quella di crescere ogni anno con progetti sociali, educativi e lavorativi in cui è necessario l'impegno di tutta la comunità.Tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, possono e devono essere messi nella condizione di offrire il proprio contributo: solo così la nostra società potrà dirsi pienamente costruita sul lavoro, nel rispetto della dignità di ognuno di noi, senza preclusioni.
“Quella di quest’anno – ricorda Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – sarà una ricorrenza del tutto speciale. Mancheranno momenti pubblici ma continuiamo lavorare nel concreto dei bisogni quotidiani. Tra questi, primi in Italia, il progetto che il «Campo Don Pippo», che in estate accoglie bambini e ragazzi in un centro estivo, aperto ad almeno quindici famiglie in difficoltà nell’affrontare l’isolamento in casa, nell’ambito del progetto «Spazi sicuri all’aperto. Ragazzi che erano abituati a frequentare i centri diurni, minorenni abituati a stare a scuola e che se chiusi per troppo tempo in casa possono anche arrivare a compiere atti di autolesionismo. Con le nuove norme di contrasto al Covid19si è complicata e questo spazio diventa ancora più necessario. Stiamo anche lavorando con l’Ausl per valutare l’utilizzo di altri spazi pubblici,come cortili di scuole ed asili, da mettere a disposizione, ovviamente una volta terminata l’emergenza sanitaria, di educatori e famiglie per le attività a sostegno dei ragazzi con autismo. Sono esempi del rapporto virtuoso tra istituzioni e associazioni di famigliari che ringrazio per il grande lavoro quotidiano che svolgono a supporto non solo del mondo dell’autismo ma di tutta la nostra comunità“.