L’Amministrazione anticipa i tempi dell’entrata in vigore del “decreto Balduzzi” – più volte slittato nel corso degli ultimi mesi - provvedimento che detta le linee guida sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori DAE semiautomatici e di altri dispositivi salvavita nell’ambito dello sport dilettantistico e amatoriale. Il decreto impone alle società e associazioni sportive l'obbligo di dotarsi di defibrillatori allo scopo di salvaguardare i cittadini che praticano attività sportiva. L’Amministrazione, in linea con quanto reso possibile dal decreto, ha deciso di assumersi l’onere dell’acquisto dei dispositivi, garantendo la copertura totale dei 79 impianti sportivi comunali, sia quelli gestiti direttamente sia quelli gestiti da terzi.
“Era uno degli obiettivi principali del mandato di questo assessorato e sono orgoglioso di essere riusciti a realizzarlo, senza attendere l’obbligatorietà della legge - sottolinea l’assessore allo Sport Gian Luca Brasini – Ci è sembrato importante farci carico di questo impegno in modo tale da garantire la completa copertura di tutte le strutture e allo stesso tempo sostenendo le nostre società sportive, in particolare quelle più piccole, sollevandole da una spesa aggiuntiva che si aggira tra i 1.000/1.500 euro e non semplice da sostenere. E’ un’operazione che ci consente allo stesso tempo di dare una mano concreta alle società e soprattutto aumentare il livello di sicurezza e tutela dei tantissimi sportivi che praticano nel nostro territorio”. Attualmente la dotazione attuale è di 45 defibrillatori, tra quelli di proprietà e in comodato d’uso; l’amministrazione ha disposto l’acquisto di ulteriori 21 kit, per una spesa stimata intorno ai 30mila euro. In questo modo entro un paio di settimane si avranno a disposizione 66 dispositivi a copertura di tutti 79 gli impianti (in alcuni casi lo stesso dispositivo può essere usato per impianti adiacenti).
Alle società sportive resta però il compito di garantire durante gli allenamenti e le gare la presenza di una persona formata all’utilizzo del defibrillatore, dispositivo in grado di analizzare il ritmo del cuore, capire se è necessaria una scossa per farlo ripartire e definire la scarica appropriata. “Il Comune ha svolto un importante compito acquistando questi dispositivi, ora spetta alle società fare il prossimo passo – spiega il delegato Coni Rodolfo Zavatta – Già da un paio di anni come Coni abbiamo iniziato a organizzare i corsi di formazione, che attualmente sono promossi anche da altri enti come Uisp e Figc. Il decreto Balduzzi continua a slittare, sembrava dovesse entrare in vigore nel 2014 ma ad oggi è già stato posticipato di 1.210 giorni. E’ bello sapere che a prescindere da ulteriori ritardi, Rimini è già pronta”.
Dal 1° gennaio ad oggi sono stati
“La diffusione della cultura del soccorso è fondamentale, per questo sono orgoglioso di questo obiettivo raggiunto a Rimini. Diciamo che abbiamo fatto gol – sottolinea il dottor Antonio Destro, Consulente ASCOR Onlus per il Cardiosoccorso Precoce – Intervenendo nei primi 5 minuti dopo l’arresto cardiaco c’è il 70/80% di possibilità di salvare una vita. Dal 1° gennaio ad oggi sono stati 113 i morti in Italia nei luoghi dello sport non agonistico. Questo a testimonianza dell’importanza della cultura della prevenzione e del soccorso”.
Qualche numero dello sport a Rimini
Impianti
79 impianti comunali, di cui 58 gestiti direttamente 16 in gestione a terzi
Pratica sportiva 2015/2016 (periodo di riferimento 40 settimane)
Campi da calcio: 181.800 presenze/atleti, 7.760 ore
Piscina: 136.921 presenze/atleti, 17.115 ore
Discipline varie: 725.800 presenze/atleti, 38.700 ore
Impiantistica sportiva
15 milioni l’importo stanziato dall’Amministrazione dal 2011 al 2016 per la riqualificazione, l’adeguamento e nuove realizzazioni.