Il percorso verso la realizzazione della ‘Cittadella della sicurezza’ prosegue con due step importanti: la definizione delle risorse e l’avanzamento della progettazione.
L’aggiornamento arriva dall’Agenzia del Demanio regionale, ente che ha acquisito l’ex Caserma di Giulio Cesare dopo la dismissione da parte del Ministero della Difesa e che sta seguendo la realizzazione di quello che rappresenterà uno dei centri nevralgici per il presidio del territorio, diventando sede unica degli uffici della Questura, della Guardia di Finanza, della Polizia Stradale e del Corpo Forestale dei Carabinieri negli spazi dell’ex Caserma Giulio Cesare.
A quasi quattro mesi dall’ultimo incontro del tavolo operativo al quale siede anche il Comune di Rimini, l’Agenzia del Demanio ha confermato l’investimento di circa 60 milioni di euro che saranno destinati alla rifunzionalizzazione del complesso, disponibilità che ha consentito di attivarsi per la demolizione dei fabbricati esistenti, con l’avvio della procedura negoziata per la scelta del soggetto che realizzerà l’intervento.
Sembra quindi arrivata un’accelerazione su un progetto cruciale - messo nero su bianco poco meno di un anno fa in occasione con la sottoscrizione del Patto per la sicurezza - nella direzione del consolidamento di quella rete che vede enti locali, forze dell’ordine, privati collaborare per arrivare ad una sempre più efficace gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico della nostra realtà provinciale. Un obiettivo che non può prescindere dal mettere a disposizione delle forze di polizia un’adeguata e funzionale dotazione di infrastrutture, all’altezza delle esigenze e della complessità di un territorio provinciale che, allo stesso modo, necessita di risorse umane proporzionate, con rinforzi di personale che siano permanenti e non solo limitati alla sola stagione estiva.
Alla luce di queste attese novità, voglio sottolineare la disponibilità e la volontà dell’Amministrazione Comunale nel continuare ad essere parte protagonista e attiva, così come è stato dal nascere, di questo progetto che oltre a colmare un vulnus ormai decennale, andrà anche a cambiare l’assetto urbanistico dell’area in cui andrà a svilupparsi. Il nuovo federal building andrà infatti a svilupparsi in un quadrante di città che abbraccia l’asse di via Roma - via Ugo Bassi, sul quale deve innestarsi un importante processo di rigenerazione”.