“Ieri sera in città, a emozionarsi per la vittoria dell’Italia e l’ingresso nella finale degli Europei di calcio, c’erano migliaia di persone. È stato così in tutto il Paese, con caroselli e festeggiamenti per strada. Sui Lungomare, in centro storico, in piazze e vie piene di persone di ogni età, residenti e turisti insieme con la voglia di abbracciarsi (in sicurezza da prescrizione…) e di vivere insieme un momento di allegria. Il colpo d’occhio però, per chi amministra le città, non può inficiare la complessità dell’analisi: c’è evidentemente anche in Italia, e diciamo finalmente, voglia di uscire, di sorridere, di divertirsi. Ma c’è soprattutto nelle località ad altissima frequentazione turistica, la necessità di individuare un punto di equilibrio, sostenibile, tra il desiderio di tornare alla vita e alle relazioni dopo un anno e mezzo di forzata compressione da lockdown e un contesto di sicurezza e di controllo del territorio omogeneo, diffuso e assolutamente inderogabile.
Come sindaco di Rimini, e come responsabile regionale di Anci, mi rivolgo dunque alla Ministra Lamorgese per avanzare formalmente la richiesta, condivisa da tanti colleghi delle località della Riviera e dalle città dell’Emilia-Romagna, di assumere il tema del potenziamento della dotazione del personale di polizia e dei mezzi necessari come prioritario nell’agenda operativa dell’Interno.
Insieme ai segnali positivi e alle prospettive importanti circa la richiesta di vacanza in Romagna e in provincia di Rimini, sono tanti, troppi, i segnali che vengono dalle città del Paese circa una crescente difficoltà a gestire l’ordine pubblico, anche in situazioni di contesto festoso (al di là degli Europei) e apparentemente tranquillo sulla carta. Se Rimini e provincia dopo la riapertura primaverile, stanno avendo un colpo d’occhio eccezionale sul fronte degli arrivi turistici, evidentemente località scelta per la vacanza estiva dagli italiani e non solo, bisogna che la sicurezza venga organizzata, da chi ne ha la competenza diretta per legge in modo tale da evitare, prevenire, reprimere qualsiasi problema. È indubbio che un turismo anche di massa o comunque importante possa comportare anche una connaturata esigenza di ordine pubblico e presidio costante di forze dell’ordine.
Ci sono zone in città, ad esempio, dove bisogna avere nelle ore serali e notturni presidi continui di forze dell’ordine. Tra questi luoghi ci metto anche la spiaggia, l’arenile: occorre un monitoraggio e una sorveglianza territoriali che sono possibili solo attraverso una maggiore dotazione di agenti e strumenti. E questo è un compito del Governo e del Ministero dell’Interno, ed è un compito da assolvere immediatamente. Lo dico senza polemiche con spirito costruttivo e con fermezza: c’è un pezzo d’Italia che deve gestire da maggio flussi turistici consistenti, e questo è sicuramente positivo dopo le difficoltà e la sofferenza del lockdown da pandemia. Ma deve avere la legittima, massima attenzione da parte di chi, a livello nazionale, dispone di strategie uomini e mezzi riguardanti l’ordine pubblico.
Lo scorso anno, ancora alle prese con la lenta ripresa della prima ondata del Covid 19, siamo stati responsabili e pazienti: non ci siamo organizzati in proteste. Siamo istituzioni e le istituzioni collaborano per un comune obiettivo. Ma appunto collaborano. Oggi chiediamo collaborazione, non solo a parole. Chiediamo personale subito. Chiediamo che lo Stato metta in cima all’agenda la gestione e il controllo del territorio nelle località meta della vacanza degli italiani. Non chiediamo nulla che non ci spetti. Lo chiediamo proprio oggi da Rimini e anche da Roma dove i sindaci protestano per le totali responsabilità di cui si fanno carico, non avendo però né ruolo né funzioni, né potere mezzi. L’ordine pubblico, in collaborazione certo con gli enti locali, spetta allo Stato. Lo dicono Costituzione e leggi. Per questo è indispensabile che nei luoghi dove si concentrano buona parte di italiani e turisti l’ordine pubblico sia garantito. Non ci si metta nella sgradevole e incomprensibile situazione che, di fronte a pochi uomini, mezzi e rinforzi insufficienti poi si debba assistere, per un evidente calcolo di probabilità, a fatti gravi e inaccettabili. Noi sindaci non potremo accontentarci del rimarcare “l’avevamo detto“. Per questo chiediamo oggi a Ministro, Prefetto, date uomini e mezzi in questa estate che speriamo sia calda solo per la temperatura.".