Una cerimonia ricca di emozioni e di commozione quella di ieri nell’area verde tra via Carmen e Guglielmo Tell alla presenza dei genitori, del fratello e dei parenti del giovane concittadino.
C’erano il Sindaco Jamil Sadegholvaad, gli Assessori comunali Francesca Mattei e Francesco Bragagni, il Consigliere Simone Bertozzi, le Associazioni ambientaliste, le Guardie Ecologiche Volontarie e il personale del Canile municipale. Ma soprattutto c’era la sua famiglia, la madre Albertina, il padre Riziero, i fratelli, i parenti, i tanti che gli hanno voluto bene e molti cittadini. È stata una cerimonia di intitolazione commovente e dalle emozioni intense quella che si è svolta ieri (giovedì 4 maggio) nell’area verde tra via Carmen e via Guglielmo Tell, ai Padulli, che d’ora in poi porterà il nome di Stefano Cerni, “piccolo e grande eroe riminese”, come lo ha definito il primo cittadino. Piccolo per la giovane età in cui se ne è andato, grande per l’enorme atto di altruismo di cui si fece interprete. Era il 1994 e aveva solo 17 anni quando Stefano Cerni si spense dopo 10 giorni di coma: si era fermato sulla Statale Adriatica per soccorrere un cagnolino investito in precedenza da un’automobile, lui che adorava i cani. Un gesto d’amore che gli costò la vita, a causa di un’altra auto sopraggiungente che lo travolse.
“Se essere eroe significa davvero aiutare e sacrificarsi per gli altri, quella di Stefano Cerni è una vera e propria storia di eroismo. In un tempo in cui troppo spesso si abusa del termine ‘eroe’, credo che il suo gesto di amore verso gli animali, che purtroppo gli fu fatale, dia un senso concreto, reale e pieno a questa parola – ha detto il Sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad -. Essere qui oggi a rendergli omaggio con questa intitolazione, insieme a tante persone, è commovente: lo avevo proposto tempo fa e oggi, vedere il cartello con il suo nome, riscalda il cuore, emoziona, perché significa permettere a tanti cittadini, tanti ragazzi, di soffermarsi a scoprire la storia di Stefano e perché, ad esempio, il nostro canile municipale sia a lui intitolato. Era giusto e doveroso avere uno spazio pubblico, di socialità e di condivisione, dedicato alla memoria di questo concittadino dalla straordinaria generosità. Quando si spense aveva solo 17 anni. Rimini lo custodirà sempre nel suo cuore, oltre che luoghi. Ringrazio gli assessori presenti, le associazioni, i cittadini e in particolare i genitori e i familiari la cui presenza arricchisce ancora più di contenuti, significato ed emozioni questa toccante cerimonia.”.
Estremamente cariche di commozione le parole del padre Riziero nel ricordare il figlio.