Una imprevista, e francamente inaccettabile, eccezione comunitaria dell’ultimo momento rischierebbe di mettere in discussione buona parte dei fondi pnrr già approvati e sottoscritti per l’ampliamento di posti negli asili e servizi per l’infanzia. Una casistica in cui anche Rimini - che, ricordiamo, ha ottenuto grazie alla bontà dei progetti candidati più di 7 milioni di euro per la realizzazione di tre nuovi asili – rischierebbe di ricadere.
L’alert lanciato dai tecnici dell’Unione Europea, con una lettura rigida e contraddittoria dei programmi di finanziamento, riguarderebbe infatti proprio quei progetti che allargano l’offerta di posti in strutture già esistenti, riservando le risorse esclusivamente ai “nuovi” investimenti. Una assurdità nel metodo, perché riguarderebbe finanziamenti già approvati e sottoscritti - con una interpretazione fuori tempo e contraddittoria rispetto quanto scritto nei bandi – ma anche nella sostanza, visto che l’obbiettivo delle diverse misure è lo stesso, quello di garantire più servizi alle famiglie. In altre parole, alla creazione di maggiori posti non concorrono solo le strutture realizzate “ex novo”, ma anche quelle riqualificate e ammodernate, che permettono il mantenimento di quelli già in essere e che, senza questi necessari interventi, rischierebbero la chiusura o un ridimensionamento.
I lavori - che il Comune di Rimini ha già affidato e avviato, rispettando le tempistiche e gli accordi firmati con le istituzioni nazionali ed europee - per la realizzazione dei tre nuovi asili finanziati con i fondi del PNRR, rappresentano non solo un necessario intervento di ammodernamento infrastrutturale, ma una vera e propria idea di comunità che mette al centro l’educazione e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. Non a caso, non appena furono rese note le linee di finanziamento del PNRR, la scelta dell’Amministrazione riminese fu quella di focalizzare il lavoro dei propri uffici sui finanziamenti specifici dei nidi, con l’idea di cambiare il profilo della città, grazie la realizzazione di nuovi asili e migliorie a una serie di altre strutture, in grado di permettere progressivamente a Rimini di avvicinare e superare la soglia di copertura prevista dall’Unione europea del 33% per i bimbi sotto i 3 anni (nel 2022 già intorno al 29%) .
Come già noto, i tre nuovi poli educativi che hanno ottenuto i finanziamenti PNRR sono “Il Pollicino” al Parco Pertini a Marebello, il nuovo nido “Girotondo” che sarà realizzato in via Codazzi (negli spazi della ex scuola Montessori) e la ricostruzione dell'asilo nido Peter Pan a Viserba. I nuovi nidi, oltreché rispettare gli standard più aggiornati della sicurezza sismica sono stati pensati in modo che abbiano un impatto ambientale minimo (c.d. NZEB – Nearly Zero Energy Building) e con una particolare attenzione agli spazi esterni che sono e saranno di fatto spazi da utilizzare appieno per l'attività educativa e didattica con tutta una serie di potenzialità ed opportunità a partire dal benessere delle bambine e dei bambini.
Tornando al tema dei finanziamenti, appare evidente come si tratti, innanzitutto, di una partita tra Governo e Europa, dove gli enti locali – non solo Rimini, evidentemente - non entrano in gioco. Il rischio però è che, ancora una volta, inefficienze e ritardi di burocrazie centrali, ricadano sugli enti locali e i loro bilanci.
L’auspicio, anzi, l’appello che rivolgiamo è che queste rimodulazioni non si traducano con tagli in corsa ai finanziamenti e ai contratti già firmati. Vogliamo tenere fede ai nostri impegni che, per quanto ci riguarda, non sono mai solo una questione tecnica tra amministrazioni europee, nazionali e locali, ma un vero e proprio patto con le comunità e i cittadini ai quali sono rivolti.