L'assessore Gianfreda: "ognuno deve contribuire al benessere sociale e alla crescita della città".
L’obiettivo è far incontrare le realtà aziendali del territorio con persone con disabilità in cerca di un’occupazione, con l’obiettivo di sviluppare circa cinque contratti di lavoro superiori a sei mesi. Si tratta di un progetto del Comune di Rimini finalizzato a promuovere la formazione e l’inclusione professionale di cittadini che presentano un disturbo dello spettro autistico, attraverso un lavoro in sinergia tra il pubblico, il privato e il mondo terzo settore.
Nello specifico, a seguito di un’istruttoria pubblica, il percorso, che prevedere anche iniziative di carattere sperimentale, è stato affidato all’OB Service Cooperativa Sociale Onlus, ente capofila, in partner con Il Gesto e la Cooperativa Sociale Cuore 21 che si occuperanno, tra le varie cose, di estendere e ampliare la rete di aziende disponibili all’assunzione.
Il valore complessivo del progetto è pari a 47,5 mila euro, di cui 30 mila erogati dall’Ausl Romagna in quanto soggetto gestore delle risorse del Fondo Autismo e 17,5 mila euro di risorse proprie della rete sociale.
“Un progetto nel solco dell’inclusione che ha l’obiettivo di non lasciare nessuno indietro e di garantire a tutti, senza fare differenze, il diritto al lavoro, quale veicolo fondamentale per la valorizzazione delle potenzialità individuali di ciascuno - è il commento il presidente del distretto socio-sanitario di Rimini Nord e assessore alle Protezione sociale del Comune di Rimini Kristian Gianfreda -. Ad ogni partecipante sarà assicurato un percorso calmierato sulla base delle sue specifiche esigenze attraverso un programma ben strutturato, che parte dall’ascolto, dal comprendere l’altro e dal matchare domanda e offerta, grazie anche alla fertilità del mondo aziendale riminese. Lo scopo è quello di far vivere alle persone con autismo esperienze stimolanti, istruttive, formative, a beneficio sia degli stessi che delle imprese. Un mercato efficiente non può non prescindere dal concetto e dalla messa in pratica dell’inclusione, così che ognuno possa contribuire al benessere comune e allo sviluppo della nostra città. Il tutto è possibile ovviamente anche grazie all’impegno quotidiano di chi opera nel terzo settore, facendo sentire tutti parte e protagonisti di qualcosa di più grande, che si chiama comunità”.