Si potenzia e rinnova il settore tutela minori del distretto di Rimini tra rafforzamento delle equipe e iniziative che mettono al centro i minori e i nuclei familiari

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L'assessore alla protezione sociale, Kristian Gianfreda: “Una ‘chiamata alla solidarietà’ a tutte le famiglie e associazioni a favore dei bambini e famiglie più in difficoltà”.

Adozioni, affidi e un nuovo approccio ai servizi sociali per i minori mediante un potenziamento dei servizi e un maggiore protagonismo del territorio intorno ai temi della famiglia. È intorno a questi pilastri che il comune di Rimini, insieme alle realtà del distretto sociosanitario, ha messo in campo una riorganizzazione del settore della tutela minori finalizzata a un potenziamento delle attività rivolte alle famiglie e a un rilancio degli affidi e delle adozioni.    

A fare da filo rosso e da bussola alle iniziative e agli investimenti, in particolare, un nuovo modo di concepire il settore della tutela minori, inteso non più solo come un compito istituzionale, ma come una responsabilità condivisa da tutte le componenti cittadine; una sorta di chiamata alle armi delle famiglie per le famiglie.      

Un rinnovamento generale che si articola in un insieme di misure con la quale l’amministrazione comunale si impegna dunque a promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra i mondi che ruotano attorno alla crescita e al benessere dei ragazzi, con l’obiettivo di lavorare per una città sempre più a misura di bambino e famiglie.   

Mediante una pluralità di interventi strutturali e di nuove iniziative in calendario, il Comune di Rimini, di concerto con il Distretto, mira a ridefinire e innovare l’approccio delle politiche per la tutela minori nel solco del dialogo, della partecipazione e del valore della squadra.     

Tante famiglie, Una città: è appunto questo il titolo che dà il nome a questo patto cittadino per la tutela minori, restituendo il senso di una partecipazione di tutta la comunità - dagli enti istituzionali alla sanità, dalle scuole al volontariato passando per le stesse famiglie - in modo da valorizzare un lavoro sinergico capace di garantire un efficientamento dei servizi, e, al contempo, un ambiente di sostegno e solidarietà per i minori e le famiglie.     

In particolare, l’iter si compone di alcuni tasselli principali, cui seguirà anche la programmazione a maggio del Mese per le Famiglie tra workshop, laboratori, incontri, occasioni di aggregazione e socialità.    

Adozioni e affidi, un’unica equipe distrettuale per un’accoglienza unica  

Il Distretto di Rimini mette in campo un progetto di rafforzamento e riorganizzazione della tutela minori mirato a migliorare le prestazioni e a rilanciare i numeri per l’affido che in questi ultimi anni hanno registrato una generale battuta di arresto nonostante le tante prese in carico di minori in difficoltà da parte dei servizi territoriali.  

Dall’assunzione di nuovi assistenti sociali alla costituzione di nuovi uffici, il progetto punta a segnare un’evoluzione di un settore vitale e centrale per la comunità. In particolare, l’amministrazione comunale, in sinergia con gli altri soggetti del Distretto, ha definito un nuovo assetto del servizio che prevede una maggiore specializzazione degli operatori. Questo si traduce in un’unica equipe integrata tra sociale e sanitario che agisce a livello distrettuale per una gestione unica (affido e l’adozione), con la sinergia anche dei professionisti del Centro per le Famiglie e degli enti del Terzo Settore operanti da anni sul territorio in materia di affido e adozione. 

Lo scopo è quello ottimizzare le risorse a disposizione e assicurare una gestione più efficace delle prestazioni sociosanitarie erogate.  

In questi anni si è registrata una generale diminuzione delle pratiche di affido: nel 2022 ad esempio sono stati conclusi 14 affidi più 7 iniziati, mentre nel 2023 c’è stato un caldo con 11 pratiche di affido portate a termine e 9 iniziative.  

Quadro generale dello stato degli affidi nell’ultimo triennio:  

  • Minori in affido: 57 nel 2021; 57 nel 2022 e 52 nel 2023  

    Affido giudiziale  
    (casi più gravi, in cui il minore è necessariamente allontanato dal nucleo d’origine): 48 nel 2021, 43 nel 2022 e 40 nel 2023  

    Affido consensuale 
    (quando i genitori del minore acconsentono al progetto di affidamento e lo formalizzano in uno specifico accordo stipulato con il servizio pubblico o privato titolare del caso): 1 nel 2021, 4 nel 2022 e 6 nel 2023 

    Affido residenziale 
    (quando il minore dorme nell’abitazione degli affidatari almeno 5 notti a settimane): 45 nel 2021, 42 nel 2022 e 42 nel 2023. 

    Affido diurno (il minore è affidato per parte di una giornata): 4 nel 2021, 5 nel 2022 e 4 nel 2023 

    Sostegno familiare: 8 nel 2021, 10 nel 2022 e 6 nel 2023 

 

Patto territoriale: i comuni del Distretto, l’Ausl, le scuole e i servizi educativi mettono a sistema un lavoro di squadra per ottimizzare i servizi a favore di minori e famiglie     

Il Patto territoriale si innesta all'interno dei dispositivi del programma Pippi - PNRR e rappresenta un importante lavoro di collaborazione interistituzionale tra i comuni del Distretto, l’azienda sanitaria Usl, le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi, con l’obiettivo di creare una rete di co-programmazione e co-progettazione per mettere a sistema le risorse e lavorare in maniera integrata a favore dei minori e delle famiglie.     

Un lavoro di squadra che si fa sistematico mediante un modus operandi partecipativo e collaborativo con il quale i soggetti firmatari del Patto mirano a coordinare meglio gli interventi e le diverse azioni, così da valorizzare le competenze e skills di ogni realtà. Un laboratorio innovativo di rete che, attraverso un’unione di forze e di ‘teste’, punta a massimizzare l’efficacia delle risorse a disposizione per il settore e a fornire un supporto completo e individualizzato alle famiglie del territorio distrettuale.   

Con il presente Patto territoriale, gli enti firmatari costituiscono le premesse per la creazione di uno strumento utile a definire buone prassi e procedure stabili di relazione e collaborazione interistituzionale nella logica della prevenzione, quale concetto cardine dell'intero processo.   

 

Il contrasto all’isolamento sociale attraverso il valore della comunità. Nasce il progetto di Vicinanza solidale dove le famiglie aiutano altre famiglie    

‘Vicinanza solidale – Tante famiglie, una città’ è una iniziativa focalizzata sul sostegno alle famiglie più fragili del territorio che vivono situazioni particolarmente complesse e che sono a rischio esclusione sociale: difficoltà economiche, lavoro precario o assente, condizioni di alterato equilibrio psico-sociale (situazioni in carico al Tribunale dei minori, tutela dei figli congiunta con servizi territoriali ecc.).     

Il programma, in particolare, si basa sull’idea della solidarietà e del supporto reciproco tra le famiglie della collettività: ecco perché, attraverso lo strumento della Vicinanza solidale le famiglie del territorio ricevono sostegno e affiancamento da parte di altre famiglie o singoli cittadini volontari che mettono a disposizione il loro tempo per dare risposta ai bisogni quotidiani di fronte ai quali si può trovare una famiglia nella fase di crescita dei figli. Un supporto che si traduce in un aiuto concreto e pratico, volto a contrastare situazioni di isolamento sociale e di difficoltà.  

Per fare degli esempi semplici: il volontario può accompagnare i ragazzi del nucleo affiancato a fare sport, aiutarli a fare i compiti dopo scuola, coinvolgerli in attività di socializzazione, eccetera.  

Ogni affiancamento prevede la collaborazione di un tutor che partecipa direttamente alla costruzione dell'accordo; una sorta di ‘custode’ del processo.    

Grazie a un approccio imperniato sull’empowerment genitoriale e sull’uso delle risorse interne ed esterne della comunità, la Vicinanza solidale, mettendo al centro il valore delle relazioni umane, si propone di creare una rete di sostegno reciproco e solidale, favorendo l’integrazione di tutti gli individui nel territorio e un senso di appartenenza al luogo dove abitano e vivono, Rimini. 

Il percorso di approvazione di questo nuovo assetto è il risultato di un lavoro corposo che, come amministrazione comunale, stiamo portando avanti da oltre un anno insieme al dirigente e al Distretto, al fine di migliorare le prestazioni a tutela e protezione dei minori - è il commento dell’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. L’obiettivo è quello di dare slancio a una maggiore collaborazione tra le diverse realtà che gravitano intorno al mondo della tutela minori, grazie anche a una ‘chiamata alla solidarietà’ di associazioni, volontari e famiglie che si mettono a disposizione per affiancarci nei diversi gradi di intervento sociosanitari, che possono andare dall’affidamento alle semplici azioni di volontariato. Mettiamo al centro i bambini e i loro bisogni, al fine di prevenire situazioni drammatiche e particolarmente dolorose. Per fare questo serve anche che nessun genitore si senta sola nell’affrontare le difficoltà della vita quotidiana”.      

“Lo scopo è che tutte le famiglie siano nella comunità per fare comunità - aggiunge l’assessore -. A loro dedichiamo anche il Mese di maggio, una novità unica, una full immersion sui temi che riguardano le famiglie con un calendario ricco di eventi e iniziative che possano dare vita a una riflessione collettiva”. 

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Ultimo aggiornamento

13/02/2024, 15:38