Potenziato anche l’impianto a protezione di possibili allagamenti, a breve il posizionamento dei totem informativi che raccontano la storia del monumento.
Si è completato a inizio settimana l’intervento di restauro di Porta Galliana, uno dei gioielli del patrimonio storico della città. Riconsegnata ai riminesi nel pieno della sua bellezza già nell’aprile di due anni fa al termine di un articolato intervento di valorizzazione dell’area archeologica, negli ultimi mesi l’antica porta medievale è stata al centro di ulteriori interventi, progettati e realizzati sotto l’alta sorveglianza della competente Soprintendenza Archeologia e Belle Arti. I lavori sono stati pensati con l’obiettivo di perfezionare il restauro conservativo già eseguito mettendo ulteriormente in protezione le murature in laterizio della Porta e intervenendo sulle superfici che rimasero a contatto con il terreno durante i secoli in cui il monumento rimase interrato.
Affiancati agli interventi di restauro sono stati portati a termine interventi sull’impianto fognario esistente con installazione di una seconda elettropompa di sollevamento acque (meteoriche e di falda), in aiuto a quella già esistente, per garantirne la totale efficienza in caso di eventi meterologici estremi che potrebbero dar vita ad allagamenti.
L’intervento, realizzato da COCER Costruzioni affiancata dalla Ditta specializzata AD Arte, sarà completato nelle prossime settimane con il posizionamento nel sito di alcuni totem descrittivi, in corso di approvazione da parte della Soprintendenza, che racconteranno ai passanti e ai visitatori la storia della Porta e gli interventi che si sono susseguiti negli anni fino ad oggi per restaurarla e valorizzarla.
Quella di Porta Galliana è infatti una storia preziosa, testimonianza monumentale dell’evoluzione della città nel corso dei secoli. Porta Galliana è infatti l'unica porta cittadina medievale ancora integra e in parte visibile (ad eccezione della porta del Gattolo, visibile dall’interno di Castel Sismondo). Costruita nel Duecento a collegamento della città con la zona del porto lungo il fiume Marecchia, era parte della cinta muraria difensiva dovuta all’ampliamento della città in epoca federiciana (secolo XIII). Nel XV secolo fu restaurata da Sigismondo Pandolfo Malatesta, mentre nel XVI secolo fu chiusa e sostituita con un torrione.