Chi si laurea nel Campus di Rimini dell’Università di Bologna ha ottime probabilità di trovare lavoro qualificato entro un anno, quasi tutti entro cinque anni.
Questa l’estrema sintesi del quadro che emerge dalla indagine – a cura di AlmaLaurea – sulla situazione occupazionale dei laureati. Tutto ciò nonostante la cattiva congiuntura economico sociale del periodo a cui fanno riferimento i dati. Le interviste sono state raccolte nel 2020, con riferimento all’annualità 2019, ovvero in un contesto già critico del mercato del lavoro, a causa della crisi aggravata dalla pandemia sanitaria.
Ad un anno dalla laurea lavora (o è impegnato in ulteriore formazione retribuita) l’80% dei laureati di secondo ciclo e a ciclo unico del Campus di Rimini, ben oltre la media dei laureati dell’Università di Bologna (pari a poco più del 70%) e alla media nazionale. Un dato che aumenta ulteriormente se si calcola le percentuali di occupati a cinque anni dalla laurea. In questo lasso di tempo i laureati “magistrali” del Campus di Rimini occupati arrivano di poco sotto all’88% (di cui circa i due terzi, il 64%, a tempo indeterminato) in linea con gli ottimi risultati di ateneo. Se all’interno della casistica degli occupati possono variare percentualmente le diverse tipologie contrattuali (si considerano occupati, seguendo la definizione adottata dall’Istat, tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione), ciò che incide positivamente è il calo di quasi 2% tra coloro che non lavorano (il confronto è tra i dati Almalaurea 2021 e quelli dell’anno precedente, relativi ai laureati magistrali e a ciclo unico a un anno dal conseguimento del titolo) dato ancora più importante se pensiamo al periodo storico considerato.
Ma è andando a considerare unitariamente tutte le tipologie di laureati (magistrali e triennali) che il Campus di Rimini fa segnare numeri sorprendenti. Ad un anno dal titolo sono infatti il 61,5% coloro che lavorano o sono impegnati in formazione retribuita, un dato che a livello di ateneo (Università di Bologna) scende al 49,3%, per arrivare al 48% su scala nazionale.
“I dati universitarie – spiegano il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Eugenia Rossi di Schio, assessore alla ricerca, innovazione e sviluppo – confermano la bontà del progetto complessivo che il Campus di Rimini, in sinergia con gli Enti locali, il mondo delle imprese e delle professioni, e la regia preziosa dell’ente di sostegno Uni.Rimini, sta portando avanti sul nostro territorio. Numeri che evidenziano il collegamento concreto con il tessuto produttivo e occupazionale locale, frutto di un intenso e quotidiano lavoro di relazioni, collaborazioni, interazioni. La presenza dell’Università di Bologna è ormai radicata a Rimini, così come nel resto della Romagna, ben oltre al valore didattico e la qualità formativa dei corsi. Tramite diverse attività come l’orientamento, le borse di studio, gli stage e i tirocini, stiamo valorizzando il potenziale di occupazione qualificata sul nostro territorio. Dati, è bene sottolineare in chiusura, ancora più importanti se pensiamo alla particolare criticità a cui è stato sottoposto il mercato del lavoro durante il primo periodo di pandemia sanitaria, a cui questi fanno riferimento”.
"I recenti risultati dell'indagine di AlmaLaurea - sottolinea Sergio Brasini, Presidente del Campus - confermano la forte vocazione professionalizzante di tutti i corsi di laurea attivati a Rimini. Conforta anche il fatto che una percentuale crescente di laureate e laureati segnali un uso elevato sul posto di lavoro delle conoscenze e competenze acquisite durante il proprio percorso di studio. Gli esiti occupazionali positivi, pur in un momento storico così difficile, sono il frutto congiunto delle molteplici iniziative di orientamento al lavoro realizzate dal Campus, della revisione periodica degli obiettivi formativi dei corsi attuata dai Dipartimenti operanti nella sede e della fondamentale interazione con tutti gli attori istituzionali del territorio, grazie anche al sempre proficuo raccordo assicurato da Uni.Rimini".
“Promuovere didattica e ricerca – è il commento di Simone Badioli, presidente di UniRimini – insieme al supporto agli studenti, alle aziende e all’indotto produttivo locale, valorizzandone il potenziale occupazionale. Questo raccordo tra mondo didattico e stakeholder – istituzionali, produttivi, imprenditoriali - del territorio è da sempre una delle ragion d’essere di UniRimini. I numeri del report di Almalaurea ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta, e i risultati non solo sono in linea con quanto auspicato, ma anche migliori. Un impegno che nel tempo ci ha portato nel tempo ad incrementare, oltre il placement dei nostri studenti, anche l’appeal internazionale dell’università riminese. Un risultato che passa dalle attività di orientamento fino alle borse di studio, passando per la fitta rete di relazione e scambio con aziende e istituzioni, che fa di Rimini un polo universitario dinamico, innovativo e radicato sul territorio”