La febbre del pianeta continua a salire e la colpa è «inequivocabilmente» dovuta alle attività umane

La dichiarazione dell’assessore all’Ambiente Anna Montini

Data di pubblicazione

“La febbre del pianeta continua a salire e la colpa è «inequivocabilmente» dovuta alle attività umane. E’ un allarme senza precedenti quello che arriva dall’ultimo rapporto presentato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’ONU, il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici. Le conclusioni sullo stato di salute della terra sono state definite da ‘codice rosso’: lo studio mostra che le emissioni di gas serra provenienti dalle attività umane sono responsabili di circa 1,1 gradi di riscaldamento rispetto al periodo precedente alla rivoluzione industriale. Mediamente nei prossimi 20 anni, se non si invertirà rapidamente la rotta con interventi su larga scala, la temperatura globale dovrebbe raggiungere o superare 1,5 gradi di riscaldamento. Ed è un tema che tocca tutti, compresa la nostra città: un recente studio ha infatti dimostrato che dal 1900 ad oggi, nella nostra città la temperatura media annua si è alzata di 3 gradi, in linea con la tendenza alla tropicalizzazione dell’area mediterranea. 

Sempre secondo il rapporto dell’IPCC, il surriscaldamento della terra è responsabile del costante innalzamento del mare: il livello globale medio del mare è aumentato di 20 cm tra il 1901 e il 2018, con una forte accelerazione negli ultimi decenni. I livelli dei mari dunque, compresi quelli che bagnano il nostro continente e la nostra città continueranno a salire, con fenomeni di inondazione costiera sempre più frequenti. Si stima che entro il 2100 i livelli dei mari possano crescere di altri 28-55 cm con stime pessimistiche che arrivano ai 101 cm. Ed è un tema questo che ci tocca da vicino: ce lo ha ricordato non molto tempo fa il fisico climatologo del CNR Antonello Pasini durante la sua partecipazione ai Green meetings promossi da Comune di Rimini e Piano Strategico, quando si è mosso in un accorato appello: tutti devono fare la propria parte per innescare il cambiamento, dai singoli individui con i loro comportamenti quotidiani, agli interventi su larga scala di Stati e continenti, passando per le città con le loro politiche a livello locale. 

Una sfida in cui Rimini crede e che deve abbracciare sempre e con grande convinzione anche per il futuro, ponendo la sostenibilità ambientale come cardine del disegno urbano e del suo sviluppo. Un percorso che la nostra città ha già intrapreso, con investimenti come il Piano di salvaguardia della balneazione, il più importante intervento di risanamento fognario del Paese, o il Parco del Mare, progetto realizzato con soluzioni innovative dal punto di vista della protezione e della sicurezza idraulica della città riconosciuto anche dall’Unione Europea che ha evidenziato come il Parco del Mare favorisca l’aumento della resilienza ai cambiamenti climatici, mitigando gli effetti di piogge torrenziali e i rischi di ingressione marina.

Il Parco del Mare concorre anche alla riduzione della Co2, obiettivo che va perseguito proseguendo sugli investimenti strutturali per la mobilità sostenibile contenuti nel Pums, che ha tra gli obiettivi quello di portare in dieci anni al 50% gli spostamenti quotidiani con mezzi green. E ancora la riqualificazione energetica degli edifici, per coniugare la rigenerazione ‘estetica’ ad una maggiore sicurezza, vivibilità e sostenibilità. Il futuro del nostro pianeta è nelle nostre mani, nei comportamenti di tutti i giorni e nelle scelte di pianificazione delle nostre città”.

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Ultimo aggiornamento

11/08/2023, 00:10