“Accrescere l’impatto estetico della città non vuol dire solo accrescere l'appartenenza identitaria, ma significa anche modificare il modello economico e sociale della collettività”.
Con il saluto del sindaco Jamil Sadegholvaad è partita - questa mattina - l’attesa “Settimana dell’Economia”, l’importante evento didattico per gli studenti del Valturio sui temi della sostenibilità che si struttura lunga una settimana densa di incontri.
Un ricco calendario - programmato da oggi fino al 23 dicembre - che hanno organizzato gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto Tecnico Economico Statale “Valturio” di Rimini e che avrà come argomenti centrali temi attualissimi: dallo sviluppo sostenibile, alla blue economy, dal marketing strategico, all’energia, la geopolitica e i cambiamenti climatici, fino allo shopping del digital marketing e al wellness. Un momento di confronto di grande spessore con ospiti di rilievo con l’obiettivo di favorire il costruire di relazioni efficaci per i ragazzi della scuola di economia, che guardano al loro futuro imprenditoriale.
Il passaggio conclusivo del discorso del Sindaco Jamil Sadegholvaad agli studenti presenti nell'aula magna.
“Sono convinto che il futuro della nostra città, che ha come sapete caratteristiche particolari nel panorama italiano, passi essenzialmente da l’immissione progressiva di qualità nel sistema. Rifare le fogne, potenziare l’obiettivo della città d’arte, rigenerare il lungomare da corsia stradale a fascia ambientalmente ricca non vuol dire semplicemente accrescere l’impatto estetico, la bellezza comunque elemento fondamentale anche in una ottica di appartenenza identitaria della comunità. Ma vuol dire modificare in maniera sensibile il modello economico e quindi sociale della collettività. Un turismo meno stagionalizzato, capace di attrarre visitatori e flussi di ospiti 12 mesi all’anno grazie agli investimenti su fiere, congressi, contenitori culturali, lungomare rigenerato porta con sé un maggior numero di alberghi annuali, attività che non vivono parossisticamente la loro redditività con uno sfruttamento intensivo di 4 mesi all’anno di ogni cosa possibile. Vuol dire anche contratti di lavoro regolari, meno ricorso al nero, più garanzie per i giovani, maggior ricorso a un lavoro qualificato e dunque capace di assorbire lo storico gap della provincia di Rimini rispetto alle altre province dell’Emilia Romagna e cioè la minore capacità di assorbimento nel mondo del lavoro locale di diplomati e laureati. È una forma di Keynesianesimo moderno.”