Circa mille i professionisti dell’infanzia coinvolti.
Potenziare la ricerca universitaria e qualificare i servizi educativi territoriali grazie ad assegni di ricerca e progetti di formazione del personale educativo.
Questo l’obbiettivo duplice con cui Comune di Rimini e l’Università di Bologna - sede di Rimini, stanno sviluppando una serie di collaborazioni che vanno dagli assegni di ricerca alla formazione, dai tirocini alla ricerca azione.
Le convenzioni già avviate sono quelle che riguardano due ambiti che caratterizzano i servizi educativi locali: l’outdoord education e le innovazioni tecnologici per la formazione. La modalità è la medesima, il Comune di Rimini usufruisce della formazione specialistica offerta dall’Università, dall’altra, i ricercatori hanno la possibilità di svolgere ricerche azioni mirate ai servizi territoriali.
Outdoor education
Sono circa 500, tra educatori e insegnanti della Provincia di Rimini, i professionisti che hanno partecipato ai webinar formativi realizzati grazie alla convenzione per la formazione stipulata dal Comune di rimini - quale capofila del Cordinamento Pedagogico Territoriale - attraverso un assegno di ricerca sull’outdoor education, con il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita (QUVI) - Università di Bologna - Rimini. Tema della ricerca azione :”Tempi, spazi, modalità didattiche e indicatori di benessere nell'outdoor education in un campione significativo dei servizi per l’infanzia 0-6”. Una ricerca importante che riguarda 10 tra scuole e nidi pubblici e privati.
Utilizzo delle nuove tecnologie in ambito educativo
Un’altra convenzione stipulata tra il dipartimento Giovanni Maria Bertin dell’Università di Bologna e il Comune di Rimini per il Coordinamento Pedagogico Territoriale, riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie negli interventi educativi rivolti a bambini e famiglie in età prescolare. Sono previsti vari incontri – sul tema " La flessibilità nelle pratiche educative e didattiche" - con lo scopo di monitorare la progettazione educativa in tempi di pandemia, mantenendo attiva una riflessione sugli assunti pedagogici per la basi di lavoro sui temi relativi alla flessibilità nelle pratiche educativo didattiche.
Sviluppare la professione dell’educatore per l’inclusione
Il terzo macro ambito di collaborazione è finalizzato a promuovere la professione dell’educatore a supporto dell’inclusione (handicap) che riguarda circa 250 educatori che lavorano per le scuole del comune di Rimini. Un ambito questo su cui il personale del Comune di Rimini è invitato dall’Università per presentare le proprie attività e le relative necessità occupazionali, in costante aumento.
“Investire in assegni di ricerca e borse di studio – spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini – significa qualificare la presenza dell’Università sul territorio, aumentandone la qualità e le ricadute sul locale. Significa promuovere opportunità lavorative, sia attraverso il finanziamento della ricerca universitaria sia incentivando la qualità ed efficienza dei servizi educativi territoriali. Servizi intorno a cui, è bene ricordarlo, ci sono da parte dell’Amministrazione comunale investimenti di diversi milioni di euro e centinaia di persone impiegate. Ma significa anche aumentare le possibilità di lavoro e di crescita professionale per giovani ricercatori e contribuire ad invertire la tendenza all'esodo dei nostri giovani. Sono necessità che conosco molto bene perché mi riguardano personalmente, avendole vissute nel corso del mio percorso professionale nelle università in cui ho lavorato. So quanto conta per una giovane o un giovane ricercatore poter usufruire di borse di studio o assegni di ricerca, e so bene quanto è importante, per ottenerli, che l’Università possa contare su partner - pubblici e privati – virtuosi, affidabili e costanti.
Se è vero che la sedimentazione della presenza dell’università a Rimini passa attraverso lo sviluppo dell’edilizia, della logistica e del diritto allo studio, lo è altrettanto che la sua qualità dipende dalle possibilità di sviluppare ricerca, studio e conoscenza”.