Rimini aderisce alla “Carta di Milano” per la valorizzazione del ruolo e dei servizi delle biblioteche italiane

Garantire l’impulso a un vasto programma di infrastrutturazione bibliotecaria e culturale, supportare economicamente la gestione delle biblioteche da parte dei Comuni, rafforzare la cooperazione bibliotecaria fra diversi livelli istituzionali.

Data di pubblicazione

Sono alcune delle richieste rivolte al Governo nazionale e alle Regioni contenute nella “Carta di Milano delle biblioteche”, un documento di policy concepito dagli assessori alla cultura delle principali città italiane per rilanciare il ruolo delle biblioteche e potenziarne i servizi.  

Un manifesto sottoscritto anche dal Comune di Rimini che nella ‘Carta di Milano’ ha ritrovato i principi e gli obiettivi che stanno guidando le azioni dell’Amministrazione in tema di promozione della cultura e della conoscenza attraverso una delle sue istituzioni più antiche, la Biblioteca Civica Gambalunga.  

L’obiettivo di ampio respiro del documento, presentato dal Comune di Milano in occasione dei primi “Stati generali delle biblioteche” in corso in questi giorni nel capoluogo lombardo, è quello di contribuire a far nascere un tavolo di lavoro coordinato dal Ministero della Cultura per dare all’Italia una strategia bibliotecaria nazionale.  

Per i Comuni aderenti si tratta di una presa di impegno per andare, anche attraverso nuovi servizi, nella direzione di una sempre maggiore valorizzazione del ruolo della Biblioteca pubblica come strumento per lo sviluppo di una comunità inclusiva, come luogo di formazione di conoscenze e competenze oltre che partecipazione e di incontro.  

Obiettivi che rientrano tra quelli che da sempre muovono l’attività della Biblioteca Gambalunga, che con i suoi oltre quattrocento anni di storia è una delle più antiche biblioteche civiche d'Italia. Oggi è il più rilevante deposito del patrimonio culturale della comunità riminese, e fra le principali biblioteche della Regione. Con le sue importanti collezioni dove accanto ai libri (350.000, di cui 60.000 antichi) si conservano archivi di documenti e di immagini, la Gambalunga ha come propria mission la conservazione e la trasmissione alle nuove generazioni dell’eredità culturale della comunità e, di pari passo, l’offerta agli abitanti di Rimini di accesso libero e aperto alle risorse per l’informazione e la conoscenza, per la lettura e il tempo libero creativo.  

Con una media di oltre 500 presenze al giorno, oltre 2000 nuovi utenti all’anno di cui un quarto nella fascia 20-29 anni, la Gambalunga è un luogo di grande vivacità intellettuale, un concentrato di energie positive con una costante attenzione ai bisogni e ai desideri della propria comunità e lo sguardo rivolto al futuro. 

“Dopo l’approvazione del Patto per la lettura, con l’adesione alla Carta di Milano approvata dalla Giunta comunale aggiungiamo un ulteriore strumento che va nella direzione di fare della Biblioteca Gambalunga un luogo sempre più centrale della vita della città, motore di sviluppo e di stimolo per la comunità - commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – Una traiettoria precisa perseguita dalla direttrice Nadia Bizzocchi, che ringrazio per il prezioso lavoro. Con la sua storia antichissima, la Gambalunga può e deve essere un incubatore di innovazione, ma soprattutto un polo di riferimento da cui attraverso nuove proposte di servizi e nuove collaborazioni irradiare cultura, conoscenza e dunque progresso".


"La Carta – sottolinea la direttrice della Biblioteca Gambalunga Nadia Bizzocchi – individua nella cooperazione con le altre realtà territoriali e con altri soggetti pubblici e privati uno dei principali strumenti: un meccanismo di rete e di apertura della Biblioteca verso la città e oltre la città, in sintonia con quanto stiamo realizzando anche attraverso il Patto per la Lettura e con il progetto Romagna Next che assegna alle biblioteche un ruolo strategico nelle politiche pubbliche. Un luogo dove memoria e contemporaneità marciano di pari passo, che ambisce ad aiutare a fronteggiare le sfide sociali, proponendo servizi dove accanto alla lettura e allo studio abbiano spazio l’innovazione culturale, l’inclusione sociale, la partecipazione”. 

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Ultimo aggiornamento

27/10/2024, 00:10