Venerdì 25 novembre ore 21 al Teatro Galli.
Corpi Violati #DJOperaNoir è uno spettacolo fortemente voluto dal Comune di Rimini per impreziosire il calendario di Donne Coraggio! un mese di iniziative, incontri, dibattiti, conferenze e spettacoli per riflettere come comunità in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Un evento speciale con la coreografia e la regia di Monica Casadei, le voci recitanti di Chiara Cicognai e Stefania Tamburini della Compagnia Korekanè, e la partecipazione delle allieve di diverse scuole di danza di Rimini; Aurora Nardi, Linda De Paoli, Gemma Accomando (scuola H.O.P.E. for DANCE) Cerri Letizia, Anita Orlandi, Sofia Morolli, Ilaria Vozza, Mia Pantani Amati, Sara Mucciarelli, Eleonora Martello, Cecilia Pruccoli (scuola di Balletto di Rimini - Roberta Pulito) Albini Vanessa, Innocenti Caterina, Zaghini Alice, Santi Giada, Amati Nina (scuola CDFRimini).
Lo spettacolo si terrà venerdì 25 novembre alle ore 21 al Teatro Galli.
L’ingresso, dalle 20.30, sarà libero fino ad esaurimento dei posti disponibili (330 posti).
In CorpiViolati #DjOperaNoir, la coreografa ferrarese Monica Casadei torna a parlare della violenza di genere abbandonando le grandi eroine del melodramma su cui si era concentrata in passato per entrare nella contemporaneità. Al suo fianco tredici danzatori della sua Artemis Danza e Fabio Fiandrini in veste di autore della densa composizione musicale elettronica: un remix di brani tratti dal grande repertorio musicale degli ultimi tre secoli.
“In CorpiViolati - spiega Monica Casadei - proseguo l’indagine di un tema che mi sta molto a cuore, la violenza sulle donne, iniziata diversi anni fa con la trasposizione in danza di alcuni celebri femminicidi del melodramma italiano e non solo. DopoTosca, Violetta (Traviata) eCarmen, e una collaborazione pluriennale con iCentri Antiviolenza della Rete D.I.Re, affronto nuovamente il tema alla luce anche della triste e inquietante realtà che i dati di cronaca ci riportano circa l’aumento delle violenze domestiche durante la pandemia di Covid, e in generale delle sofferenze e dei soprusi contro tutte le minoranze. In CorpiViolati c’è ancora una reminiscenza d’opera, una Desdemona, dall’Otello verdiano, ‘recuperata dal passato’ a monito di libertà e intraprendenza, ma a guidarmi oggi non sono più le celebri musiche di Verdi e Rossini bensì le vittime a cui la trama musicale composta da Fabio Fiandrini risponde. Sono loro al centro, con le loro ferite. Sono loro a diventare simbolo contro una volgarità dilagante, una crescente misoginia e un odio generalizzato verso le minoranze manifestato trasversalmente in tutte le classi sociali anche nelle nostre solide, libere, democrazie occidentali”.
In CorpiViolati brulica dunque una comunità di corpi, femminili e maschili, tredici in totale, stretta nella memoria di una ferita. Ancora aperta o cicatrizzata, questa ferita si riverbera sulla scena in una danza incessante nutrita di impulsi, istinti, rabbia e dolore, in cui a travolgenti danze di gruppo si intercalano duetti e assoli, e a corpi indifesi si affiancato corpi violenti e spietati di aggressori su cui non cala mai un velo di pietà almeno fino a quando non diventano loro stessi vittime.