Presentato "Supernova", nuovo progetto triennale di Comune, Motus e Santarcangelo dei Teatri per le arti contemporanee a Rimini

Un progetto che partecipa alla trasformazione della città in polo culturale attivo e innovativo del panorama artistico rafforzandone la sua dimensione internazionale.

Data di pubblicazione

supernova

a cura di Motus e
Associazione Santarcangelo dei Teatri
con il Comune di Rimini 

e il sostegno della Regione Emilia-Romagna 

 

Annunciamo il primo movimento di supernova, la nuova avventura curatoriale di Motus e Santarcangelo dei Teatri, in collaborazione con il Comune di Rimini e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. 

supernova è un progetto che partecipa alla trasformazione della città in polo culturale attivo e innovativo del panorama artistico rafforzandone la sua dimensione internazionale: luogo di sperimentazione di pratiche di coinvolgimento – e ampiamento – della comunità di spettatori con rinnovati linguaggi performativi.  

Nei prossimi anni supernova si ramificherà in vari spazi e collettività, come una esplosione lenta che si propaga da un nucleo centrale, alle sue zone periferiche e liminali (il progetto è triennale).

supernova e il suo carico propulsivo, nasce dall'alleanza di tre agenti che non hanno mai operato insieme su un progetto artistico comune, radicato nel territorio riminese: Santarcangelo dei Teatri e Motus - che possiedono esperienza e un ricco bagaglio relazionale di carattere nazionale e internazionale - e il Comune di Rimini che, forte di una longeva programmazione teatrale anche sui linguaggi del contemporaneo, sarà coinvolto attivamente nella pianificazione dei vari percorsi artistici che attraverseranno il territorio, mettendo a disposizione una pluralità di spazi diversi, anche inediti, da abitare.  

L'opportunità è quella di valorizzare Rimini come il contesto ideale in cui sviluppare alcune delle azioni dei progetti europei di cui Santarcangelo dei Teatri è leader o partner, e dove poter estendere una parte della sua programmazione invernale. In questa relazione sinergica Motus potrà finalmente radicare i suoi progetti sul territorio e realizzare al meglio la tensione a divenire una factory dedicata all’accompagnamento di performer emergenti, che già opera come Motus Vague. 


Il percorso è fatto di Movimenti – azioni ibridate che toccano vari aspetti dell’arte performativa – non si tratta di un programma teatrale tout-court, perché è oggi evidente come i confini porosi fra le arti richiedano a gran voce di uscire dalle caselle stereotipate in cui spesso rischiano di essere imbrigliate le creatività di tante realtà artistiche, storiche ed emergenti.
Immaginiamo quindi al di fuori delle logiche della “stagione”, della “rassegna di danza” o di “teatro” collocata in luoghi dedicati – usciamo da questa ricorrenza temporale per concentrare le azioni in un periodo e luogo espanso ed estremamente significante nell’immaginario dei cittadini e cittadine di Rimini: il Teatro Galli.   

Perché partire dal centro? Perché il Galli è crocevia di passato e futuro, geograficamente si colloca anche al centro di una confluenza di nuovi spazi recentemente rinnovati.  

Il progetto rappresenta un primo gesto organico che metta in dialogo il dentro con il fuori, il classico con il contemporaneo in una nuova simbiosi, inevitabilmente nutrita della visionarietà felliniana cui sono dedicate le aree limitrofe. Con i movimenti successivi, espanderemo invece gli interventi nei luoghi sempre più periferici e dimenticati.  


“Proponiamo quindi di OCCUPARE/OCCUPARCI del Teatro Galli – nel senso letterale del termine, ovvero, come da dizionario: “occuparsi di”, “attendere, dedicarsi a qualche cosa, dedicandovi il tempo, la mente, l’animo per un particolare interesse che si ha per quella materia o attività -afferma Motus - per un periodo di due settimane, dall’11 al 22 aprile, (il calendario specifico è in definizione). Occuparsi - prendersi cura dunque del Teatro e dei luoghi a esso connessi, occupando l’edificio tutto, dai sotterranei, alle sale danza e musica degli ultimi piani, così come il foyer, la sala Ressi e il grande bar al primo piano… Espandendo gli eventi artistici che lo invaderanno anche alle aree esterne: piazza Cavour, il museo Part, l’arena Francesca Da Rimini, la Piazza dei Sogni e la retrostante piazza Malatesta”. 

"Una delle parole più abusate, anche dalla pubblica amministrazione, è sperimentazione. Ma il progetto Supernova non è una sperimentazione. È un nuovo inizio – sottolinea il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad - la ricerca di una strada mai battuta. Oggi, vigilia della candidatura ufficiale di Rimini a Capitale italiana della Cultura per il 2026, armonizziamo la nostra quotidianità a un progetto culturale contemporaneo, in cui le arti, tutte, vogliono tracimare fuori dai luoghi canonici per entrare direttamente nella vita. Come stimoli, come inciampi, come flashes, come strappi alla consuetudine. Ma è un rischio calcolato. Con Supernova Rimini, più che salti nel buio, vuol fare il suo salto nel futuro". 

  
Il programma è in definizione e sarà comunicato nei primi di Marzo 2023; vedrà il coinvolgimento di compagnie di teatro e danza nazionali e internazionali, così come gruppi emergenti e associazioni/artisti locali. Supernova avrà un tempo dilatato, a scansione non solo serale, con alcuni “fuori-orario”. Saranno inoltre attivati seminari di studio e approfondimento delle pratiche teatrali e di tutte le problematiche gestionali e amministrative a esse connesse: una condivisione di saperi e percorsi per sostenere le nuove generazioni che si affacciano ora a questo complesso panorama artistico.  L’intento è rivolgersi a una platea ampia e mescolata, di appassionati di teatro e arti performative, ma anche di giovani che mai si sono avvicinati a queste pratiche artistiche con attività laboratoriali e interventi partecipativi nello spazio pubblico.   

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Ultimo aggiornamento

24/11/2024, 00:10