La dichiarazione dell’assessore alla protezione sociale del comune di Rimini, Kristian Gianfreda.
“La giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo ci invita a riflettere sulle condizioni di vita delle persone con neurodivergenze e delle loro famiglie, la cui quotidianità, inevitabilmente, viene condizionata da questa situazione.
Negli ultimi undici anni, abbiamo assistito a un incremento nelle prese in carico di persone con disturbi dello spettro autistico, che ora superano le 700 unità. Un dato che da una parte riflette una diffusione della diagnosi precoce e, allo stesso tempo, la responsabilità del pubblico di intensificare gli sforzi per garantire servizi adeguati e supporti efficaci affinché le famiglie coinvolte non siano lasciate sole ma possano fare affidamento a una rete di sostegno, in un dialogo sinergico con il sistema sanitario territoriale, il terzo settore e le diverse componenti della città.
A Rimini, possiamo contare su uno straordinario nucleo di associazioni del terzo settore dinamiche, propositive e davvero in gamba, grazie a una squadra di operatori e di volontari che ci mettono il cuore e tutta la loro professionalità momenti di incontro collettivo in grado di far sentire le famiglie ascoltate e per promuovere progetti virtuosi e d’eccellenza. Il tutto, allo scopo di plasmare un ambiente solidale e inclusivo, dove ogni cittadino sia messo realmente nelle condizioni per poter esprimere le proprie potenzialità ed essere protagonista attivo della vita sociale ed economica locale, senza essere lasciato ai margini.
Un impegno che si concretizza tutti i giorni in una serie molteplice di progetti, da quelli di carattere pilota a quelli ormai consolidati, che hanno l'obiettivo appunto di realizzare una città che, nelle sue svariate dimensioni, sia capace di integrare e valorizzare il contributo delle persone con disturbi dello spettro autistico, dal contesto scolastico a quello lavorativo.
Il Progetto Moon è uno dei nostri fiori all'occhiello. È stato concepito per utenti disabili in carico al servizio sociale territoriale, con l'obiettivo di ampliare le loro capacità, autonomie e libertà. Questo progetto mira a una inclusione sociale più ampia, realizzandosi attraverso l'azione educativa in vari contesti: a domicilio, in azienda attraverso tirocini supportati, nel tessuto sociale della città con riferimento al "La Luna", e nel tempo libero, promuovendo la partecipazione a gruppi sportivi e ricreativi. È un esempio concreto di come la personalizzazione dell'intervento possa fare la differenza nella vita delle persone. Poi c’è "Un'estate speciale" che rappresenta la nostra risposta alle esigenze estive di ragazzi con disturbo dello spettro autistico, offrendo un centro estivo specializzato che va oltre il semplice concetto di accudimento per proporre esperienze socializzanti altamente specializzate, contribuendo così all'incremento delle competenze personali e al benessere dei giovani. A questo si aggiunge il capitolo sul Potenziamento dell'assistente sociale per l'autismo, che è un tassello fondamentale per stare al fianco delle persone che ne necessitano affinché sia garantita loro la giusta accoglienza e ascolto, da cui promuovere azioni specifiche e attivare sinergie essenziali tra i punti di accesso ai servizi sociali e sanitari. È un impegno verso il potenziamento e l’implementazione di una rete più forte e coesa per supportare le persone con autismo e le loro famiglie. Infine, Spazio Meraki mira a supportare i ragazzi tra i 16 e i 20 anni con ASD nella delicata transizione verso l'età adulta. Riconoscendo le criticità di questo passaggio, il progetto si propone di accompagnare i giovani e le loro famiglie, promuovendo l'autodeterminazione e facilitando l'inserimento lavorativo.
Questa iniziativa è il risultato di una riflessione condivisa tra servizi sociali, sanitari e il terzo settore, ed è un chiaro esempio dell'importanza del lavoro di squadra nel rispondere ai bisogni complessi di questi giovani. Ogni progetto che abbiamo avviato e sostenuto è una testimonianza del nostro impegno come amministrazione e come territorio in collaborazione con Ausl, non solo verso le persone con disturbi dello spettro autistico ma verso l'intera comunità, per costruire un ambiente sempre più inclusivo e accogliente. È un percorso che richiede dedizione, sensibilità e una visione lungimirante, qualità che mi impegno a portare avanti nel mio ruolo, con la speranza di contribuire a una società dove ogni individuo possa trovare il proprio spazio e modo di esprimersi al meglio.
Un ultimo pensiero, ma ritengo sia il più importante: ogni diversità, limite o fragilità possono diventare un peso insopportabile per la persona, per la famiglia e per la società, oppure possono diventare una risorsa, uno sguardo nuovo sui nostri schemi e sulla nostra scala di valori. Un traguardo che è possibile raggiungere solo se si lavora assieme con una visione unica: l’amministrazione in tutte le sue parti, il terzo settore, il mondo della scuola, delle imprese, l’azienda sanitaria e la città tutta, cosicché ciascuno possano mettere al servizio di questa causa le proprie competenze, idee, strumenti, energie”.