Un risultato ottenuto grazie a un sistema dei controlli affinato ed efficace, alla base dell'applicazione del principio dell’equità sociale.
I controlli da parte degli appositi Uffici comunali sul pagamento delle rette scolastiche per i servizi educativi comunali hanno permesso, nell’ultimo quinquennio, di abbattere in maniera significativa la percentuale di insolvenza. Se prima del 2018 la percentuale di mancato pagamento si aggirava intorno a un 20%, nel giro di questi ultimi cinque anni, il tasso si è più che dimezzato, attestandosi al 9% circa.
Dalla gratuità dei nidi sotto un certo Isee alle tariffe scontate per il servizio della mensa a scuola: sono diverse le misure che il Comune di Rimini mette in campo per promuovere il più possibile la frequenza dei nidi e dei servizi per l’infanzia da parte delle famiglie del territorio, avvalendosi specialmente, quale parametro di riferimento, del calcolo dell’Isee, il quale dipende da redditi, patrimoni, numero dei componenti del nucleo familiare, qualità dei singoli componenti. La rilevanza ed il peso che va dato a ognuno di questi elementi sono determinanti al fine del piazzamento in graduatoria di chi ne fa richiesta.
I controlli si sono esponenzialmente potenziati negli ultimi anni grazie anche a sistemi automatizzati e incrociati tra le diverse banche dati e tra Istituzioni. In caso di omissioni o difformità tra i dati inseriti nella dichiarazione ISEE.
In ordine al capitolo degli asili nido, nonostante l'esenzione data a chi aveva presentato il modulo delle info aggiuntive compilato con un valore Isee inferiore a €26000,00, nel semestre gennaio-giugno 2022 la percentuale di insolvenza si è attestata sul 7%.
“Si tratta di un risultato importante, frutto anche di un affinamento dei sistemi informativi utilizzati dall’ente comunale, che garantiscono, ad esempio, che nessuna voce richiesta nella documentazione venga omessa o ‘dimenticata’ - è la dichiarazione della Vice Sindaca e Assessora alle Politiche per l’Educazione del Comune di Rimini, Chiara Bellini – C’è ad esempio chi non segnala il conto corrente, chi il dato su familiari portatori di reddito, chi tenta di spostare la residenza e così via. Un dovuto controllo. Questi controlli incrociati e approfonditi per contenere dimenticanze, anomalie o vere e proprie furbizie, hanno un obiettivo: far sì che ogni euro investito vada a chi ne ha realmente bisogno e necessità, nel nome del sacrosanto principio di equità e quindi del più efficace contenimento dei costi del servizio, visto che il principio è quello del 'pagare tutti per pagare meno'. È una questione di giustizia sociale, di pari opportunità, su cui come amministrazione comunale stiamo e staremo attenti. Gli investimenti che stiamo cercando di realizzare per contenere le spese educative e per dare a tutti pieno accesso ai servizi comunali, sono ingenti. Penso ad esempio alla gratuità dei nidi sotto un certo valore Isee, al macro-tema della conciliazione vita-lavoro: tutto questo è possibile grazie a una macchina dei controlli ben funzionante, a cui si addiziona anche tutta l’attività di sollecito – anche telefonico - che cerca di favorire l’evitarsi delle misure più coattive”.