Recuperati circa un centinaio di borse e cinture contraffatte.
L’abusivismo commerciale e in particolare la vendita irregolare di merce con marchi contraffatti, negli ultimi anni ha fatto registrare un notevole calo, sparendo di fatto dalle spiagge e dai lungomari di Rimini, come testimoniano i report annuali della Polizia Locale.
C’è però chi resiste: è il caso di Billy, venditore abusivo noto alle forze dell’ordine, più volte arrestato e fermato nel corso degli anni, sorpreso ancora una volta a vendere borse e cinture false. L’episodio risale ad un paio di giorni fa, quando il personale della Polizia Locale nell’ambito del servizio di presidio e controllo delle zone della marina, ha trovato il venditore abusivo intento ad offrire la sua merce lungo Viale Vespucci. Alla vista degli agenti, l’uomo si è dato alla fuga e gli agenti hanno recuperato circa un centinaio di pezzi contraffatti, tra borse, cinture, borselli, del valore di qualche migliaia di euro.
“La Polizia Locale prosegue nella sua attività anti-abusivismo nelle zone del mare e in quelle più frequentate dai turisti, con servizi sia in divisa sia in borghese, per continuare a mantenere alta l’attenzione su un fenomeno oggi molto contenuto e decisamente ridimensionato rispetto al passato – sottolinea l’assessore della Polizia Locale Juri Magrini – Un risultato visibile, frutto anche dell’importante strategia di contrasto messa in campo negli ultimi anni da polizia locale e forze dell’ordine. Billy - prosegue l’assessore - è noto alle cronache per essere stato più volte arrestato, individuato come uno dei punti di riferimento della filiera del commercio abusivo a Rimini quando ancora il fenomeno faceva contare numeri importanti. In passato è stato accompagnato per almeno quattro volte al Centro di identificazione ed espulsione, in quanto irregolare sul territorio italiano. Solo guardando la storia recente, è stato arrestato nel 2018, nel 2019, nel 2020. Una storia che si ripete ciclicamente, quasi a cadenza annuale: e nonostante il fenomeno della vendita delle griffe contraffatte sia oggi molto contenuto, questo episodio mostra con tutta evidenza il paradosso di un sistema che rende vani gli sforzi chiesti e ottemperati dagli organismi di controllo per mantenere la legalità. E’ come svuotare il mare con un cucchiaino, bucato”.