Al via l’istruttoria per il progetto Vita Autonoma 

Data di pubblicazione

Il cuore del progetto ‘Vita Autonoma’, approvato dal Distretto socio-sanitario di Rimini nell’ultima seduta, sono degli appartamenti - strutturati come campus - dove giovani e giovani adulti con disabilità intellettiva lieve o medio-lieve possono vivere esperienze di autonomia e convivenza assistita, lontano dal nucleo familiare. Un’opportunità per sperimentare la quotidianità in piccoli gruppi, con il supporto di educatori, in un contesto protetto ma non isolato. 

Ogni mese, tre gruppi composti da 4 o 5 persone prenderanno parte a una esperienza di residenzialità breve (38 ore) o lunga (52 ore), con due diversi livelli di affiancamento educativo: più intensivo (un educatore ogni due persone) o più autonomo (un educatore ogni quattro). A questi si aggiunge un ulteriore gruppo, sempre di 4 o 5 persone, che parteciperà a un percorso più flessibile e “morbido”, tra laboratori, esperienze in appartamento ed educativa domiciliare, con un impegno a scalare nel tempo, fino al completamento del ciclo. 

Il progetto - finanziato con un contributo annuo di 67.500 euro attraverso il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza e per il quale è stata avviata una istruttoria pubblica di co-progettazione - avrà una durata iniziale di due anni e potrà essere prorogato per altri due, in base ai risultati e alla conferma del finanziamento. 

Il percorso, in particolare, punta a rafforzare l’autonomia domestica, relazionale e decisionale, partendo da attività semplici ma significative, proprio perché quotidiane: cucinare insieme, gestire la casa, organizzare il tempo libero. 

Accanto ai campus residenziali, il progetto prevede anche laboratori di socializzazione, educativa domiciliare e un servizio di supporto psicologico. Quest’ultimo è pensato non solo per i partecipanti, ma anche per i loro familiari. 

“È importante per tutti i giovani l’indipendenza e la socialità, ma lo è ancora di più per le persone con disabilità intellettiva. Le preoccupazioni delle famiglie sul futuro dei figli con disabilità è grande, che ne sarà 'dopo di noi?'. Questo progetto è un primo passo per portare insieme, come comunità, questa preoccupazione - è il commento dell’assessore alla protezione sociale del comune di Rimini, Kristian Ginfreda -. Il tutto, ovviamente, nel rispetto dei loro tempi e delle loro storie, all’interno di uno spazio protetto in cui vengono affiancati da professionisti che li accompagnano nelle mansioni e nelle relazioni con gli altri, facendo da ponte tra casa e città. Un percorso che non si limita all’assistenzialismo, ma che punta a valorizzare le capacità dei ragazzi e offrire loro la possibilità di riappropriarsi di un ruolo più attivo nella società”. 

Nel 2023 erano stati 23 i destinatari interessati. 

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Ultimo aggiornamento

10/04/2025, 16:54