Bando per la realizzazione dei centri estivi comunali di Rimini per l’estate 2025

La dichiarazione di Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini

Data di pubblicazione

Sarà pubblicato nei prossimi giorni il bando per la realizzazione dei centri estivi comunali di Rimini per l’estate 2025. Un servizio che più di ogni altro, forse, rispecchia il profondo cambiamento nei bisogni e nelle abitudini delle famiglie riminesi. Lo dicono i numeri, certo, ma anche l’esperienza diretta con i genitori, il feedback delle insegnanti e il lavoro di ascolto e programmazione del Coordinamento pedagogico.

Se fino all’epidemia di Covid il quadro era rimasto sostanzialmente invariato per decenni, nel corso del post pandemia abbiamo assistito ad un mutamento radicale, sia culturale che di richiesta di servizi, ancora in corso. Siamo passati dunque da un servizio di nicchia, richiesto quasi esclusivamente da genitori impegnati in riviera nelle occupazioni stagionali, ad un bisogno diffuso, dovuto ai mutati bisogni (conciliazione vita-lavoro, con entrambi i genitori occupati lungo tutto l’anno e non solo nella stagione estiva, spesso senza rete famigliare a supporto) e ai differenti stili di vita emersi dopo il Covid. In generale emerge una richiesta crescente di servizi estivi ma anche, nel corso dell’anno, di tempo pieno scolastico. Richieste a cui, a fronte di un mancato investimento da parte del Governo, come Amministrazione stiamo rispondendo con offerte sperimentali che comprendono un servizio mensa aggiuntivo, che ha visto crescere solo nell’ultimo anno di 200 mila i coperti messi in tavola.

I numeri aiutano a dare la dimensione del cambiamento; basti pensare che storicamente, fino al Covid, le richieste per i centri estivi difficilmente superavano quota duecento, mentre per l’estate ormai alle porte i posti che l’Amministrazione comunale mette a disposizione saranno oltre cinquecento (300 nei nidi, dove abbiamo inserito il criterio della continuità educativa con il servizio invernale, 200 nelle scuole dell’infanzia 3-6). Basti pensare che dai 152 voucher per la frequenza dei centri estivi stanziati dal Comune nel 2020 (pari ad un investimento di 557 mila euro) siamo arrivati nel 2024 a 309 voucher per il valore di più di un milione, con un aumento medio di duecento mila euro ogni anno.

Valori sostanzialmente raddoppiati, così come è raddoppiato l’investimento per il sostegno all’inclusione scolastica nei centri estivi che è arrivata a superare nel 2024 il milione di euro, con circa 300 bimbe e bimbi assistiti. Un investimento che dimostra il nostro approccio inclusivo, mettendo al centro della nostra offerta educativa, anche estiva, l'idea concreta che attraverso l'integrazione nessuno venga lasciato indietro.

 Un servizio pensato, quindi, per essere sempre più in sintonia con i mutati bisogni della città. Il punto di partenza è che i centri estivi rappresentano a tutti gli effetti un momento educativo, che, come Amministrazione, scegliamo di improntare a parametri di qualità e accessibilità, con particolare attenzione all’inclusione sociale e al sostegno alla disabilità. La strada da fare è tanta -  perché a fronte di domande e bisogni in continuo aumento le risposte rimangono perlopiù quelle del nostro bilancio comunale - ma un servizio come questo è un passo importante che ogni anno facciamo per offrire nuovi servizi ai nuovi bisogni delle famiglie riminesi, con l’impegno a non lasciare indietro nessuno.

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Ultimo aggiornamento

08/04/2025, 18:16