Da inizio ottobre i lavori di restauro e manutenzione dell’antica porta di ingresso alla città.

Data di pubblicazione

Ad oltre vent’anni dall’ultimo intervento, l’Arco d’Augusto torna ad essere oggetto di un importante lavoro di restauro. Da secoli tra i simboli identitari di Rimini, l’antica porta di ingresso della città sarà al centro di un progetto di valorizzazione, frutto di un accordo che vede il Comune di Rimini collaborare con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena. Un intervento di pulitura, ristrutturazione e manutenzione che permetterà di esaltare la bellezza di uno dei monumenti di maggior valore storico e artistico della città e che si inserisce nel programma di valorizzazione che l’Amministrazione comunale sta completando nel Borgo di San Giovanni, antico quartiere cittadino che si sviluppa dall’Arco lungo via XX Settembre.  

Il progetto è stato presentato questa mattina dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, dall’assessore ai lavori pubblici Mattia Morolli e dalla Soprintendente Federica Gonzato  

“Questo intervento è un tassello di un programma complessivo che procede da anni e non riguarda solo le 'grandi opere', e cioè il restauro del Teatri Galli, la rigenerazione del Palazzo dell'Arengo, la realizzazione del nuovo Museo Fellini, ma comprende la valorizzazione e la riscoperta della Rimini storica – è la dichiarazione del sindaco Jamil Sadegholvaad - una linea tracciata con la Domus del Chirurgo, attraversata dalla pedonalizzazione del Ponte di Tiberio, fa tappa al recupero di Porta Galliana e che ora tocca questi lavori in sinergia con la Soprintendenza per l'Arco d'Augusto. Tutto ciò rientra in un disegno più generale di valorizzazione e promozione di un quadrante urbano con un cuore antico che batte ancora e lo rende caratteristico e attrattivo. Vogliamo insistere questa linea anche in relazione con il programma che ci diamo rispetto alla candidatura di Rimini Capitale Italiana della Cultura”. 

L’accordo tra Comune e Soprintendenza 

Il progetto di valorizzazione dell’Arco d’Augusto è uno dei dodici interventi finanziati attraverso il "Fondo per la tutela e la valorizzazione degli archi romani” assegnato dal Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio alla Soprintendenza per un investimento complessivo di 30mila euro.   

“Ringrazio la Direzione Archeologia Belle Arti e Paesaggio e il Ministero della cultura per avere investito su questo progetto di restauro che abbiamo candidato al bando - dichiara la Soprintendente Federica Gonzato - È un grande motivo di soddisfazione, sia perché testimonia l’attenzione del Ministero verso la conservazione del nostro patrimonio culturale, sia perché ci ha dato l’opportunità di instaurare una bellissima collaborazione con il Comune di Rimini, anche attraverso un co-finanziamento che ha consentito di completare la progettazione da noi prevista. Un ottimo esempio di sinergia per la realizzazione di un intervento che sarà sia di manutenzione sia di vero e proprio restauro per un monumento simbolo di Rimini. Non sarà un restauro pesante: non vogliamo privare l’arco della sua storia, ma garantirgli il miglior stato di salute possibile”. 

Il progetto prevede lattuazione dell’intervento di restauro attraverso la sottoscrizione di un accordo tra Amministrazione e Soprintendenza, per gestire in modo coordinato ed integrato lesecuzione delle opere e per condividere le competenze tecniche e scientifiche, nonché le modalità di pubblicazione, diffusione e comunicazione del progetto di intervento al pubblico. Il progetto è redatto dalla Soprintendenza, che ha curato l’affidamento dell’appalto per la realizzazione delle opere e che si occuperà di dirigere i lavori, con la supervisione della dottoressa Annalisa Pozzi, responsabile territoriale Archeologo della Soprintendenza. Il settore lavori pubblici del Comune di Rimini affianca la Soprintendenza nella progettazione e si occuperà di seguire le fasi di organizzazione e di sicurezza del cantiere, anche nell’ottica di garantire l’accessibilità dell’area durante la realizzazione dei lavori. Il cantiere inizierà il 10 ottobre, per concludersi in 60 giorni.  

La storia 

L’ Arco di Augusto fu edificato nel 27 a.C. in onore di Cesare Ottaviano Augusto ed è il più antico degli archi romani conservati nell'Italia settentrionale. LArco, ad unico fornice, segna lingresso alla Città per chi proviene dalla Flaminia, la via tracciata dal console Flaminio nel 220 a.C. per collegare Roma a Rimini. Fu eretto come porta onoraria, per esprimere la volontà del Senato di celebrare la figura di Ottaviano Augusto, così come manifestato dall'iscrizione posta sopra l'arcata. Il monumento si inseriva nella cinta muraria più antica, della quale ai suoi lati sono visibili i resti, in blocchi di pietra locale. Oggi si presenta isolato in seguito all'intervento di demolizione dei corpi adiacenti, eseguito negli anni '30 del secolo scorso. 

L'Arco, insieme al Ponte di Augusto e Tiberio, realizzati nell'ambito di un più generale programma urbanistico promosso da Augusto, sono sempre stati assunti come simboli della Città di Rimini fin dal Medioevo.  

Cronologia degli interventi di restauro  

L'Arco di Augusto nel succedersi dei secoli ha subito numerosi interventi di manutenzione e di restauro. Nel corso del Novecento il monumento è stato sottoposto ad alcuni interventi che da una parte hanno portato al suo isolamento e dall’altra hanno permesso la sua messa in sicurezza con operazioni di consolidamento statico e con un progetto di integrale pulitura e restauro architettonico. Tra gli ultimi interventi più rilevanti, quello condotto e finanziato a fine anni Novanta dalla Direzione dei Musei Civici di Rimini e dall’Amministrazione Comunale per il consolidamento strutturale e il restauro delle superfici dell’Arco, che fu in seguito accompagnato anche da una valorizzazione dello spazio verde circostante. In anni recenti sono stati eseguiti alcuni interventi di pulitura per l’eliminazione di scritte e graffiti, l’ultimo nel 2020. 

Il progetto di restauro 

Il progetto di restauro e manutenzione dell’Arco consentirà la pulitura della superficie e la messa in sicurezza di piccoli distacchi degli elementi compositivi, favorendo un miglioramento della lettura e della fruibilità del monumento.  

La metodologia di restauro terrà in considerazione il principio del minimo intervento”, cioè ogni operazione dovrà rispettare la patina originaria, essere reversibile e riconoscibile. Gli interventi conservativi saranno eseguiti salvaguardando le patine originali e nell’ottica di una reversibilità e ogni modifica che si potrebbe rendere necessaria nel corso dell’intervento dovrà essere concordata con la Direzione Lavori.   

In primis si procederà con la ricognizione e il rilevamento dello stato di conservazione del bene relazionando e mappando fotograficamente tutte le criticità eventualmente presenti. Si interverrà poi con il trattamento di disinfezione per eliminare la vegetazione infestante e di patine biologiche attive. Dopo la rimozione dei depositi presenti in superficie, si interverrà con la messa in sicurezza e il fissaggio degli elementi strutturali e alle integrazioni e stuccature conclusive. A conclusione dei lavori si elaboreranno schede descrittive informatizzate, con documentazioni fotografiche digitale dello stato di fatto, in corso di restauro e a fine lavori.  

I lavori di restauro aperti alla città 

Anche i cittadini potranno essere partecipi di questa riscoperta di uno dei tesori antichi della città di maggior valore. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, in collaborazione con il Museo della Città di Rimini e grazie ai restauratori incaricati di seguire le attività in progetto, ha organizzato per venerdì 28 ottobre l’apertura dei cantieri di restauro in corso a Rimini, quello dell’Arco e quello che interessa la domus del Chirurgo. I cantieri sono collegati a due finanziamenti richiesti e ottenuti della Soprintendenza di Ravenna, con l’obiettivo di attuare interventi di restauro e di manutenzione straordinaria del patrimonio che caratterizza in modo significativo il centro storico di Rimini. Le visite guidate prevedranno la presentazione degli interventi da parte dei restauratori che lavorano sul campo; inoltre saranno esposti alcuni reperti recuperati, utili ad inquadrare le diverse fasi di vita che hanno segnato l’area.  

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Ultimo aggiornamento

29/09/2024, 00:10