Dallo spazio "A good game space" al supporto psicologico e legale per i giovani

Continuano le attività di prevenzione e contrasto contro le dipendenze digitali.

Data di pubblicazione

10 ragazzi presi in carico nella casa ludica e 14 le famiglie che hanno chiesto consulenze nell'ultimo semestre.
Martedì 1° aprile l'incontro aperto per indagare i diversi social network.
L'assessore Gianfreda: “cerchiamo di intercettare i segnali subito”
 

In un’epoca in cui le piattaforme social e web sono diventate parte integrante della quotidianità, parlare di utilizzo consapevole del digitale è sempre più necessario.

Secondo una recente indagine condotta a livello nazionale all’interno del progetto ‘Salute, Giovani e Stili di Vita’, soltanto il 34% degli adolescenti, ad esempio, riconosce il rischio concreto di sviluppare una dipendenza dai social, mentre meno del 10% ammette di essere cosciente delle conseguenze negative di un utilizzo non responsabile. Per quanto concerne la realtà dei videogiochi, invece, questi sono molto diffusi nel tempo libero, soprattutto tra i ragazzi.

Nel contesto italiano, si tratta di una componente diffusa del tempo libero. Secondo i dati IIDEA, infatti, nel 2023 si contavano circa 13 milioni di videogiocatori, pari al 31% della popolazione tra i 6 e i 64 anni, con una età media di 30 anni, segno di un fenomeno trasversale. Le piattaforme più utilizzate sono state i dispositivi mobili (69,7%), seguiti da console (45,8%) e PC (38%), con un tempo medio di gioco settimanale pari a 7,52 ore. Anche sul piano economico, il settore videoludico conferma la propria rilevanza: sempre secondo IIDEA, il mercato italiano ha raggiunto un giro d’affari di 2,3 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente e del 28% rispetto al 2019. Una dinamica sostenuta sia dalla domanda stabile sia dall’introduzione di nuove console e dispositivi di gioco.

Un’altra indagine, inoltre, ha rilevato che il 19,6% degli adolescenti si trova in una condizione di potenziale rischio rispetto a un uso problematico dei videogiochi, con percentuali che si fanno più elevate soprattutto tra i maschi e nella fascia di età compresa tra gli 11 e i 13 anni.

In questo panorama, il Servizio Dipendenze Patologiche insieme al Distretto sta portando avanti diverse progettualità intorno al mondo del gaming, il quale, ad oggi, risulta l’unico settore in cui la dipendenza digitale è stata scientificamente riconosciuta come patologica.

Per contrastare questo fenomeno crescente, sono state avviate svariate iniziative, che uniscono prevenzione, informazione, sostegno psicologico e consulenza legale.

Tra queste, l’intervento di prevenzione selettiva rivolto alle scuole secondarie, alle associazioni sportive e ai centri giovanili, con un calendario che prevede circa 15 incontri nel primo semestre del 2025. L’obiettivo è appunto sensibilizzare le giovani generazioni a un utilizzo sano dei videogiochi, mettendoli in guardia contro i rischi del gioco d’azzardo online.

Contestualmente, un progetto particolarmente innovativo è quello di ‘A-Good Game Space’, una casa per il contrasto al gioco d'azzardo e le ludopatie che offre anche un servizio di consulenza legale. Lo spazio, in via Bramante 10, è messo a disposizione in comodato d’uso gratuito dal Comune di Rimini e propone attività di prevenzione e ‘gioco consapevole’, offrendo con confronti informativi e senza pregiudizi. Martedì 1° aprile, dalle ore 18 alle ore 20, si terrà l’incontro ‘Navigare tra i social...ma quali?’ rivolto alle famiglie insieme ad esperti, psicologi e professionisti. Quando necessario, poi, vengono messi in campo percorsi clinici con psicologi ed educatori. Nel 2024, in particolare, 10 ragazzi sono stati presi in carico proprio grazie a questo approccio meno stigmatizzante.

C’è poi il progetto Rel-Azioni Digitali, pensato per costruire una rete tra medici di base, pediatri, servizi sanitari, famiglie e contesti educativi. L’intento, in questo modo, è di offrire da un lato un supporto psicologico e dall’altro lato facilitare l’individuazione precoce di potenziali casi di dipendenza da gaming. Nell'ultimo semestre, le famiglie che si sono rivolte al servizio sono state 14.

"Come amministrazione, continuiamo a investire su progetti che uniscono prevenzione, educazione e presa in carico, cercando di intercettare i segnali che arrivano - è il commento dell’assessore alla protezione sociale e alle politiche per la salute del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. Quello delle dipendenze patologiche dal digitale, infatti, è una tematica importante, che non dev’essere sottovalutata, per gli effetti che ha sulla qualità della vita e sullo sviluppo della crescita. Realtà come A good game space, sono importanti, perché utilizzano un approccio privo di preconcetti, offrono ascolto e aiuto". 

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Ultimo aggiornamento

28/03/2025, 11:33