Sarebbe stata una bella giornata di sport se non fosse stata macchiata da episodi che con il tifo hanno nulla a che fare.
“Una sconfitta nel derby di Romagna lascia sempre l’amaro in bocca. Soprattutto dopo novanta minuti ben giocati, con la squadra di mister Gaburro a tenere testa al Cesena in uno stadio Manuzzi gremito come raramente capita in una partita di ‘serie C’, anche grazie al supporto di una tifoseria biancorossa eccezionale. Pur uscendo dal campo a mani vuote, quella di ieri sarebbe stata una bella giornata di sport se non fosse stata macchiata da episodi che con il tifo hanno nulla a che fare, oltretutto in una domenica in cui tutto il mondo del calcio ricordava la figura di un gentleman del pallone, Gianluca Vialli, simbolo dei valori più belli che questo sport sa esprimere.
Delle responsabilità in merito agli scontri tra supporter cesenati e riminesi che hanno segnato il prepartita di ieri se ne occuperanno le forze e gli organismi deputati, nella consapevolezza che qualsivoglia espressione di violenza vada condannata senza esitazioni. Oltre alla ferma censura dell’episodio, non si può fare a meno di notare come vedere il nome di Rimini e della Rimini calcio finire nel resoconto delle cronache delle cosiddette “follie ultras” peraltro per via di un gruppetto sparuto di tifosi, rappresenti un danno non solo all’immagine della città, ma al club stesso e all’importante percorso consolidamento che questa società sta conducendo, anche in relazione e con un confronto costante con la nostra Amministrazione. Incidenti come quello di ieri infatti rischiano di minare o comunque di rendere più difficoltosa la crescita di una società che con la filosofia dei piccoli passi e con serietà sta ottenendo risultati importanti, in campo e fuori, e che ha l’ambizione di irrobustirsi, anche coinvolgendo in questa sfida nuovi partner. Episodi di questo tipo, per quanto del tutto isolati, non rappresentano certo il biglietto da visita ideale da presentare a possibili nuovi investitori. La tifoseria biancorossa è straordinaria, lo ha dimostrato nelle alterne vicende che si sono susseguite nei decenni e l’ho visto anche ieri con i miei occhi sugli spalti dello stadio di Cesena: i tifosi sanno essere realmente il ‘dodicesimo uomo in campo’ per la squadra così come elemento qualificante per la società. Non possono e non devono essere incidenti come quelli di ieri a inficiarne il valore”.