Le criticità rispetto alla carenza di personale e di dotazioni del comando provinciale dei Vigili del Fuoco
“Sto, anzi stiamo come tutta la comunità riminese, con i vigili del fuoco di Rimini. Le criticità rispetto alla carenza di personale e di dotazioni del comando provinciale dei Vigili del Fuoco sollevate da Fp Cgil aggiungono sconforto ad un quadro già notoriamente desolante. Pensare che il comando provinciale abbia a disposizione una sola autoscala, a copertura anche di eventuali interventi sul territorio di San Marino, pare un’assurdità. Mentre ahimè è meno sorprendente ma altrettanto grave, apprendere che il Corpo riminese paghi un deficit di personale del 20% rispetto alla pianta organica prevista: si parla di 45 unità in meno, uomini e donne il cui apporto sarebbe fondamentale per gestire al meglio la pesante mole di lavoro, data dalla necessità di coprire un territorio provinciale vasto e ad altissima attrattività turistica, e dunque con un’inevitabile crescita di richieste di intervento. Crescono le presenze, aumentano le esigenze di sicurezza dei cittadini e dei territori, restano immutate (quando non diminuiscono) le risorse per le forze addette al presidio e al soccorso delle nostre comunità: un’equazione imperfetta a cui ormai siamo abituati.
Lanciando l’iniziativa pubblica di raccolta firme da sottoporre al Governo a sostegno del rafforzamento permanente degli organici di Polizia sul territorio riminese, abbiamo voluto sottolineare senza intenti polemici o strumentali quello che però è un dato di fatto incontrovertibile: l’inadeguatezza delle risposte che arrivano dagli organi centrali dello Stato su un ambito imprescindibile come la sicurezza. Negli anni, nonostante i ripetuti appelli, lettere, incontri e scontri con i diversi governi che si sono alternati, nulla è mai cambiato ed è solo grazie allo straordinario impegno profuso dalle forze di polizia e pubblica sicurezza e in virtù di un territorio che nelle sue componenti si è sempre mostrato in grado di fare rete, che si è comunque riusciti a garantire un alto livello di presidio.
Dobbiamo quindi davvero arrenderci alla teoria del ”chi fa da sé fa per tre”? L’adesione alla petizione, con oltre tremila firme tra piattaforma on line e moduli cartacei in due settimane, lascia pensare che non tutti la pensino così. Confido che il Governo prenda atto di quali siano le reali condizioni in cui operano le forze di sicurezza e quali siano le esigenze concrete di un territorio provinciale che per caratteristiche e presenze non può essere paragonato ad altri”.