Dichiarazione di Chiara Bellini, Vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini.
Tagli, accorpamenti o, forse è meglio chiamarla con il proprio nome, la cancellazione prevista di circa 700 scuole su tutto il territorio nazionale. In gergo tecnico è il cosiddetto “dimensionamento scolastico” inserito dal governo all’interno della manovra di bilancio, che prevede un disinvestimento evidente all’istruzione con tagli sia agli istituti che al personale.
Una scelta francamente preoccupante e in direzione opposta a quelle che sono le esigenze del nostro Paese e, nel concreto, agli investimenti fatti dall’Amministrazione comunale a partire dai nidi gratuiti fino all’accessibilità, al sostegno didattico, ai trasporti, ai servizi mensa.
Per essere chiari l’istruzione, per il Comune di Rimini, è uno degli ambiti strategici per affrontare le sfide che ci attendono nel prossimo futuro. Proprio per garantire un futuro alle giovani generazioni sarebbe quindi fondamentale che i governi investano una parte significativa delle loro risorse nel sistema scolastico. Non solo per garantire a tutti (a prescindere dalla condizione socio-economica di origine) l’accesso a un percorso educativo di qualità ma anche per fornire tutte quelle competenze che saranno indispensabili nei prossimi anni.
Peccato che, alla prova dei fatti, il Governo italiano abbia deciso di fare scelte diametralmente opposte. Scelte di disinvestimento che delegheranno agli enti locali, dalle Regioni ai Comuni, le scelte più dolorose. Questo in un momento dove sono già i comuni più piccoli o, nei capoluoghi di provincia come Rimini, le zone più decentrate a soffrire di più.
Per questo l’Amministrazione comunale di Rimini ha già investito nel potenziamento dei servizi educativi su tutto il territorio, favorendo anche lo sviluppo del tempo prolungato e l’apertura delle scuole in orari extra didattici come centri civici di comunità, e impostando un lavoro di progettazione mirato che ha permesso di ottenere fondi pnrr per strutture da costruire o implementare in tutti i quartieri, da Rivazzura a Viserba. Come già noto, si tratta di 10 milioni grazie ai quali potremo garantire cento nuovi posti di asili nido in più, che permetteranno a Rimini di superare la soglia di copertura prevista dall’Unione europea del 33% per i bimbi sotto i 3 anni. Piuttosto che inseguire economie laddove tutti gli altri paesi europei investono, la scuola, colgo l’occasione per fare un appello al Governo affinché faccia chiarezza e si spenda per favorire gli Enti locali nell’effettivo utilizzo dei fondi pnrr stanziati ma che, in assenza di risposte adeguate e concrete sulle modalità e le tempistiche, rischiano poi di non essere avviati.
Queste scelte politiche lasciano intravedere una visione della scuola come fosse un’azienda da sanare, senza però comprenderne i reali bisogni e peculiarità. Occorre una chiara definizione dei principi su cui vogliamo rifondare la scuola: l’inclusione e la valorizzazione delle capacità individuali. Dovremmo chiederci in quale scuola vorremmo far crescere le nostre figlie e figli. Dovrebbe essere innanzitutto una scuola che tenga conto di come la comunità scolastica sia cambiata. Di come oggi le classi siano composte in maggioranza da studenti che presentano fragilità, che vanno accompagnate e sostenute con il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica. Senza un progetto che tenga conto delle reali problematiche della scuola, non vedo futuro.