La domus del chirurgo torna ad essere oggetto di un importante lavoro di restauro che permetterà di esaltare la bellezza e riportare all’antico splendore uno dei siti archeologici più importanti
La Domus è conosciuta in tutto il mondo per la scoperta dell’eccezionale strumentario chirurgico di un medico vissuto nel III secolo.
Da pochi giorni sono partiti i lavori di restauro che si concentreranno su un ampio settore della domus del chirurgo per portare a conclusione gli interventi all’interno dei vari vani che articolano la domus. I mosaici oggetto di restauro saranno quelli del vestibolo, dell’atrio, della stanza di soggiorno e della latrina, ma si interverrà anche su diversi altri elementi compositivi e strutturali. Il cantiere di restauro è operativo anche in orario di apertura del sito ed è quindi possibile osservare l’attenta e minuziosa attività dei restauratori all’opera.
Il complesso archeologico della domus del chirurgo, emersa dal sottosuolo in modo fortuito nel 1989, durante alcuni lavori di arredo urbano condotti in piazza Ferrari, fu oggetto di diverse campagne di scavo archeologico e di un lungo progetto di musealizzazione. Aperta nel dicembre del 2007, ha svelato al pubblico tutta la sua eccezionalità per la qualità degli apparati decorativi, lo stato di conservazione (pavimenti musivi, pareti in alzato e crolli di soffitti) e per la ricchezza dei materiali recuperati, tra i quali spicca un set di strumenti chirurgici (150), esposto al Museo della Città.
L’area archeologica della Domus, dopo dieci anni dalla sua apertura, ha iniziato però a manifestare segnali di criticità conservativa che hanno determinato la necessità di avviare un progetto di restauro e messa in sicurezza di tutti gli elementi compositivi, progetto che si è concretizzato negli anni con gli interventi già realizzati e in corso.
Dal 2018, grazie a finanziamenti del Ministero della Cultura, sono iniziati interventi mirati per la messa in sicurezza degli intonaci e dei muri di argilla e lavori di restauro dei mosaici del settore della domus del chirurgo, tra i quali spicca il mosaico policromo dell’Orfeo.
La Soprintendente, dott.ssa Federica Gonzato, commenta così l’avvio dei lavori: “I vari interventi condotti dalla Soprintendenza di Ravenna hanno permesso di mappare le principali criticità conservative ed intervenire ove necessario per cercare di stabilizzare il più possibile gli apparati decorativi della domus del chirurgo. Entro la fine dell’anno verrà avviato un ulteriore cantiere interamente dedicato al settore del palazzo tardo-antico e ai suoi pavimenti musivi, andando così a completare il quadro di conoscenza dell’intero settore musealizzato. Auspichiamo che tutti i lavori di restauro svolti permettano di attivare in collaborazione con il Comune di Rimini un progetto di monitoraggio e manutenzione dell’area archeologica per una corretta salvaguardia del sito”.
“Ringraziamo la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna e il Ministero della Cultura - commentano il Sindaco Jamil Sadegholvaad e l’assessore alla cultura Michele Lari – per aver reso possibile questo intervento che apre un anno importante per la valorizzazione delle tante opere che riguardano i beni culturali cittadini, un tassello fondamentale di un programma complessivo di recupero della Rimini storica attraverso la conservazione del passato, ma anche un investimento nel futuro della città, che continua a scommettere sulla valorizzazione del suo patrimonio come elemento di attrazione. Un programma che ora tocca questi lavori alla domus, ma che in questi anni ha visto il restauro e la pulitura dell’Arco d’Augusto, il recupero di porta Galliana e del Tempietto di San’Antonio da Padova, il restauro conservativo della porzione di ‘mura federiciane’. Prossime tappe di questo percorso, il restauro appena annunciato in collaborazione con la Diocesi del grande affresco trecentesco del Giudizio Universale di Giovanni da Rimini e l’intervento al ponte di Tiberio che si accinge ad essere oggetto di uno specifico progetto esecutivo di restauro, pulitura e illuminazione. Interventi che proseguono l’ampio programma di valorizzazione del quadrante urbano del centro storico oggetto negli ultimi anni di una importante riqualificazione. Ancora un ringraziamento alla Soprintendenza con la quale prosegue una bellissima e proficua collaborazione e che testimonia l’attenzione verso la conservazione del nostro patrimonio culturale”.
I lavori sono svolti sotto la direzione della dott.ssa Annalisa Pozzi, Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, la ditta esecutrice è Arte & Restauro Srl di Ravenna.