Dopo oltre 50 anni di attività, la “Pizzeria Da Carlo”, alla Gaiofana, e la “Ferramenta Adriatica”, a Miramare, diventano la 97ª e 98ª Bottega Storica del Comune di Rimini

Tradizioni e passioni che si tramandano di padre in figlio

Data di pubblicazione

Dalla fine degli anni ’60, la “Pizzeria Da Carlo”, nominata 97ª Bottega Storica, è un autentico punto di riferimento per i riminesi e per la comunità locale che risiede nel quartiere Gaiofana. Da 55 anni, questa storica pizzeria non solo serve deliziose pizze cotte nel tradizionale forno a legna, ma rappresenta anche un simbolo di convivialità e radicamento nel territorio, conosciuto e divenuto famoso per la pizza napoletana e per la cucina romagnola e partenopea.
Situata nel cuore del quartiere Gaiofana, in via Santa Maria in Cerreto 14, il locale ha saputo mantenere vive le tradizioni culinarie e l’atmosfera familiare che da sempre lo contraddistinguono, diventando un luogo amato da generazioni di clienti. L’impegno per la qualità e l’attenzione alla comunità hanno reso, in oltre mezzo secolo di attività, la “Pizzeria Da Carlo” molto più di una semplice pizzeria, ma una parte essenziale della storia e dell’identità del luogo, che non a caso sono i requisiti richiesti dalla normativa per ottenere il fregio di Bottega Storica.
Furono Carlo e Giovanna, genitori dell’attuale gestore, a fondare il locale nel 1969. A loro sono subentrati nel tempo i due figli, Gaetano e Pietro. Attualmente il locale è gestito da Gaetano, che, insieme alla moglie Paola e al figlio Denis (terza generazione), continuano a portare avanti la tradizionale arte della pizza, unita alle apprezzatissime ricette di Carlo e Giovanna, che ancora oggi sono servite nello stesso locale da cui tutto ebbe inizio.

L’altra attività, recentemente nominata 98ª Bottega Storica, è la "Ferramenta Adriatica”, al civico 10 di viale Antonio Locatelli. Un’attività conosciutissima dai residenti, nel cuore di Miramare, a due passi dalla sede del Quartiere n. 3, che con gli anni è divenuta un punto di riferimento per i cittadini della zona, fino a poco tempo fa - come ricordano i gestori - anche luogo di ritrovo, ogni lunedì, per fare il punto sul campionato di calcio, come fosse un bar.
Si tratta di un altro dei rari casi di attività che si tramanda da padre a figlio, o meglio dai soci ai figli dei soci, visto che la società è l’unico esercente che ha iniziato nel 1971 ed è ancora validamente ‘in sella’. Entrando, si viene colpiti da alcune attrezzature usate in passato e tenute oggi in mostra come fossero pezzi da museo, come l’antica calcolatrice, il trapano rudimentale con cui i primi proprietari eseguivano piccoli lavori di assistenza nelle abitazioni dei clienti e la bilancia che, ancora oggi, pesa la ferramenta venduta. Parte delle attrezzature, così come alcuni arredi e il bancone, sono ancora quelli di una volta, vissuti ma in piena efficienza.

Furono Nello e Piero, nel 1971, ad aprire il negozio di ferramenta, insieme a un terzo socio poi liquidato. Per decenni hanno portato avanti l’attività, facendola crescere e tessendo preziose relazioni con i residenti della zona, fino a trasmettere questa passione ai loro figli. Attualmente, infatti, l’attività è gestita dalle due coppie di figli dei fondatori: Mirko e Massimo, figli di Piero, e Stefano e Andrea, figli di Nello. La "Ferramenta Adriatica” è una vera bottega che, da 53 anni, è vista nel quartiere come un punto di riferimento insostituibile, consolidando un rapporto basato su rispetto, competenza e continuità. Con il passare degli anni, l’attività ha saputo adattarsi ai cambiamenti, rimanendo sempre fedele alla propria missione.

Entrambe queste attività, ora 97ª e 98ª Botteghe Storiche del Comune di Rimini, possono fregiarsi di questo prestigioso riconoscimento, che prevede l’iscrizione nell’Albo ideato a Rimini in seguito all’approvazione della legge sulla “Promozione e valorizzazione delle botteghe storiche”.  Un’iscrizione per la quale è necessario soddisfare tre condizioni, come: lo svolgimento da almeno 50 anni continuativi della stessa attività nello stesso locale (o area pubblica) e con le stesse caratteristiche originarie; il radicamento nel tempo dell'attività, evidenziato da un “collegamento funzionale e strutturale degli arredi con l'attività svolta”; e le caratteristiche esteriori proprie della “Bottega Storica”, come “elementi di particolare interesse storico, artistico, architettonico e ambientale” oppure “elementi particolarmente significativi per la tradizione e la cultura del luogo”.

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Ultimo aggiornamento

19/11/2024, 13:57