L’assessora alla Blue economy Montini: “Attendiamo i chiarimenti dal Ministero".
L’assessora alla Blue economy Montini: “troppe lungaggini e passi indietro, ora servono nuove fonti di finanziamento a sostegno di una infrastruttura necessaria”.
“Credo che l’incontro richiesto dal sindaco la scorsa settimana al Ministero sia urgente oltre che istituzionalmente doveroso: in primis per cercare di fare chiarezza sui motivi che hanno portato al corto circuito sulla concessione dei finanziamenti ottenuti dal Comune per la realizzazione del nuovo mercato ittico, ma soprattutto per capire quali siano le possibilità di azione che il Comune di Rimini ha davanti per non perdere l’opportunità di realizzare una infrastruttura di cui la marineria riminese e in generale l’intero settore ha bisogno. Il sindaco ha richiesto l'incontro, dando voce alle preoccupazioni reali dell'intero mondo della pesca riminese”.
L’assessora alla blue economy del Comune di Rimini Anna Montini ha ripercorso le tappe della complessa vicenda legata al progetto del nuovo “centro servizi polivalente per la pesca e l’acquacoltura” di Rimini, oggetto della III commissione consigliare tenutasi questa mattina e che è servita per aggiornare i commissari dei preoccupanti aggiornamenti recentemente comunicati all’Amministrazione comunale che allo stato attuale impedirebbero all’Ente di poter utilizzare il contributo di fondi europei ottenuti a finanziamento della realizzazione del progetto.
“Un iter che nasce nel febbraio del 2019, quando l’Amministrazione Comunale ha iniziato ad attivarsi nei confronti dei ministeri competenti affinché si potesse accedere alle risorse residue della programmazione di fondi europei Feamp 2014-2020 – ricorda l’assessora Montini - Un lavoro che ha portato alla pubblicazione dell’avviso pubblico solo il 30 ottobre del 2021, in netto ritardo rispetto alle previsioni, così come in ritardo è arrivata la pubblicazione della graduatoria, pur a fronte delle sole cinque domande pervenute, resa nota solo nell’agosto del 2022. Tempi decisamente biblici per una procedura di questo tipo”.
Il progetto ottiene un contributo di 1,9 milioni a fronte della richiesta di 7 milioni euro, ma con una nota del 20 settembre si fa presente all’Amministrazione che si sono rese disponibili le condizioni per ammettere a finanziamento il 100% dell’importo ammesso attraverso la programmazione di fondi Feampa 2021-27, pur restando l’obbligo di concludere il primo stralcio dell’opera entro il 31 ottobre. “Abbiamo chiesto la possibilità di dividere il progetto in due lotti, il primo da 1,8 milioni e il secondo da 5 milioni, opportunità che il 7 dicembre il Ministero ha autorizzato, così che i nostri uffici hanno rielaborato e ripresentato il progetto. Poi, poche settimane fa, la doccia fredda e la marcia indietro: possono essere suddivise in lotti funzionali, distinguendo le scadenze per il completamento dell’opera, solo le operazioni selezionate prima del 29 giugno 2022, dunque escludendo il progetto riminese. Una informazione questa ch avrebbe già dovuto essere nota il 7 dicembre scorso, quando invece dal Ministero ci arrivò l’ok a procedere”.
Un percorso complesso che l’Amministrazione ha condiviso e sul quale tuttora continua a confrontarsi con gli operatori, affinché si arrivi ad una soluzione che possa permettere alla città di dotarsi di un centro adeguato alle esigenze della marineria riminese, “tra le più importanti dell’Adriatico – ricorda l’assessora Montini – Gli ultimi dati di Unioncamere e Mercato Ittico ci dicono che il fatturato annuo della filiera ittica si aggira sui 10 milioni di euro e si conta uno scambio di pescato di circa 17mila quintali. Per queste ragioni, in relazione con le categorie della pesca e confidiamo col supporto dei parlamentari locali, continueremo nella nostra attività serrata verso il ministero, affinché si possa accedere a nuove risorse a sostegno della realizzazione di un centro servizi polivalente innovativo, funzionale e adeguato ad una realtà come Rimini. Chiederemo che le risorse del Feampa vengano utilizzate dal Ministero per la pubblicazione di un nuovo bando per opere di interesse nazionale a cui presentare il nostro progetto. Parallelamente continueremo a cercare nuove fonti di finanziamento, consapevoli che il mercato ittico è prioritario per lo sviluppo della blue economy”.