Via Bassi è già oggi una delle arterie stradali più trafficate di Rimini e non potrà mai diventare via dei supermercati.
Il sindaco Jamil Sadegholvaad sull’accordo di programma presentato da Asi: “Seimila metri quadrati di commerciale in quell’area non sono una possibilità. Dobbiamo trovare il punto di caduta tra l’interesse pubblico e le aspettative del privato”.
Il destino dell’area dell’ex Questura di via Bassi e l’accordo di programma presentato dalla società Asi per la riqualificazione del comparto di via Ugo Bassi è stato al centro del dibattito dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, che si è conclusa con la votazione della mozione presentata dal consigliere Renzi sul tema, respinta con 10 voti favorevoli e 20 contrari.
“Credo di non rivelare un segreto – ha esordito in apertura del dibattito il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad - se dico che non più tardi dello scorso 21 marzo, quindi esattamente 30 giorni fa, ho incontrato insieme ai tecnici comunali i rappresentanti di ASI nella sede istituzionale della Sala della Giunta. Un incontro che ho voluto per cercare di avviare un confronto serio, nella sede opportuna. E quanto letto e sentito negli ultimi mesi non va proprio in questa direzione. Dispiace ribadirlo al cospetto di un paradossale ribaltamento dei ruoli e delle responsabilità che per cui chi ha per legge e proprietà il compito di provvedere a eliminare il degrado dell'area in questione, cerca di usare quello stesso degrado come un'arma puntata alla tempia dell’Amministrazione.
La seconda cosa che ho detto ad ASI nell'incontro del 21 marzo e che credo stia facendo due errori: di metodo e di merito. Di metodo perché l'unica strada possibile, allo stato attuale, per riqualificare in tempi rapidi quell'area senza attendere i tempi del PUG, è quella di procedere con lo strumento dell'Accordo di Programma. E per sua definizione l'Accordo di Programma si giustifica con un chiaro e forte interesse pubblico sotteso all'intervento. Questo implica che la correttezza del percorso doveva cominciare da un rapporto con la città e, di conseguenza, con l'amministrazione comunale. Qui invece si è invertito il senso di marcia, con Asi che continua a dire cosa farà e poi noi dovremmo accettarlo.
Sul merito: l’asse di via Roma, tutto quel tratto che dalla stazione porta a Miramare, e in particolare via Bassi è già oggi una delle arterie stradali più trafficate di Rimini. E quella, vi dico già ora, non potrà mai diventare via dei supermercati.
Vale per Asi, vale per tutti. Ci sono degli atti ufficiali depositati che documentano come la proposta di Asi preveda 1.500 mq di supermercato, a cui va aggiunta una piattaforma logistica tra vani tecnici ed altro che porta a 6mila metri quadrati complessivi la parte con funzione commerciale. Pochissimo meno, tanto per fare un esempio conosciuto a tutti, della sede Amazon a Santarcangelo. Per fare un esempio, una delle ultime superfici commerciali autorizzate è quella nell’area Fox, vicino all’arco d’Augusto, per una superficie complessiva di 1.620 mq.
Immagino che, come sul modello Amazon, quella superficie così elevata diventi una base da cui a ogni ora del giorno partono camioncini e mezzi. Una situazione certamente incompatibile con via Roma.
La terza cosa la dico da sindaco che i problemi vuole risolverli e non lasciarli in sospeso per qualsivoglia motivo. Abbiamo dato la disponibilità ad ASI ad azzerare le discussioni, le polemiche di questi mesi, per cercare insieme di elaborare una proposta in cui l'interesse pubblico, e dunque l'interesse della città, sia evidente e inequivocabile. Appello che fino a questo momento è caduto nel vuoto. Se come paventato, si ha intenzione di fare ricorso, di continuare il braccio di ferro, nessuno lo impedisce. Ma questo atteggiamento muscolare da parte del privato non agevola il perseguimento dell'interesse pubblico che deve stare alla base di un eventuale Accordo di programma.
Possiamo azzerare tutto - ha concluso il sindaco - ma 6mila metri quadrati di commerciale in quell’area oggi non sono una possibilità. Vogliamo superare la condizione attuale, ma dobbiamo trovare il punto di caduta tra l’interesse pubblico e le aspettative del privato”.
Il consiglio comunale ha inoltre approvato le modifiche statutarie della società controllata indiretta “C.a.a.r. s.p.a. consortile” con 19 voti favorevoli, 8 contrari e 4 astenuti.