Investimenti, infrastrutture e visione. Come IEG sta contribuendo a ridefinire il futuro economico di Rimini
Il piano strategico di Ieg rappresenta una finestra sul futuro prossimo di Rimini. Basi robuste, date dai numeri che confermano lo stato di salute del gruppo, obiettivi ambiziosi tradotti in progetti di ampio respiro che valicano il perimetro del quartiere fieristico per integrarsi nella città: il programma di sviluppo e di investimenti di Fiera rappresenta per Rimini e in generale per l’intero territorio posare un mattone fondamentale nella costruzione di un’economia sempre più slegata dalla ‘stagione’ e capace di essere sempre più competitiva sul mercato interno quanto su quello internazionale.
Con un orizzonte di medio termine, possiamo ambire a compiere un passo decisivo verso il completamento dell'intera rete di infrastrutture della destagionalizzazione, che può presentare Rimini come meta da vivere e conoscere dodici mesi l’anno: dal Palacongressi che registra numeri in costante crescita, fino agli investimenti per fare dello Stadium un polo per la danza e per gli eventi, con la futura grande cupola non solo si permetterà alla Fiera di avere maggiori spazi e di consolidarsi come realtà leader in Italia e all’estero, ma permetterà a Rimini di essere ancora più appetibile per accogliere dall’autunno alla primavera i grandi eventi musicali e sportivi internazionali indoor, garantendo capienza e flessibilità di utilizzo.
Un piano dunque che, incrociando l’auspicato quanto indispensabile sviluppo dell’aeroporto ‘Fellini’, può permetterci davvero di fare quel salto di qualità che rappresentava poi il grande sogno di Lorenzo Cagnoni. L’ho detto più volte dal giorno della sua scomparsa e lo ribadisco anche ora: credo che il migliore omaggio alla sua memoria e all’impegno che per decenni il presidente ha dedicato alla crescita della Fiera sia portare avanti la sua eredità e i suoi sogni. Cerchiamo di farlo col rispetto che gli si deve e allo stesso tempo con entusiasmo e pronti a cogliere le innovazioni e le sfide che ci si porranno davanti.
Anche per questa ragione mi sento di rivolgere un grande ringraziamento al presidente Maurizio Ermeti, all’amministratore delegato Corrado Peraboni e a tutto il cda, allo staff e al personale di Ieg per come hanno saputo gestire e tutt’ora stanno affrontando una fase di cambiamento oggettivamente complessa. Sarebbe stato facile rallentare, ma al vuoto lasciato da Cagnoni il team di Ieg ha risposto come nello stile di Lorenzo: non arretrando, ma rilanciando e continuando a sognare in grande.