L’assessore ai servizi civici Francesco Bragagni: “La circolare ministeriale rischia di compromettere le agevolazioni per i cittadini messe in campo dal Comune: va rettificata”.
A seguito della circolare n. 115/2022 emanata dal Ministero dell’Interno ai Comuni e alle Prefetture viene decretata la sospensione in via cautelativa del servizio di rilascio dei certificati anagrafici presso le tabaccherie e le edicole a causa di alcune criticità espresse dal Garante per la protezione dei dati personali.
A questo, a differenza di quanto possibile finora, e sempre per questioni legate alla privacy, si aggiunge anche il divieto di richiedere l'acquisizione, con la propria identità digitale e attraverso una delega, di certificati relativi a soggetti terzi, cosa che di fatto va ad annullare le facilitazioni messe a disposizione dal Comune di Rimini tramite l'accordo commerciale con SMART ANPR.
Due scelte in capo al Governo che determinano dunque un’improvvisa ‘fermata’ di alcuni servizi attivi da anni nel territorio riminese che sono sempre stati apprezzati e ampiamente utilizzati dai cittadini.
L’assessore ai servizi civici del Comune di Rimini, Francesco Bragagni, parla infatti di “ritorno al passato” e del rischio di compromettere il lavoro svolto in questi anni dall’amministrazione comunale per semplificare e velocizzare le procedure burocratiche e i tempi di rilascio dei documenti in un’ottica di agevolazione per il cittadino.
“Dati alla mano, la piattaforma comunale dail’1 gennaio al 10 novembre di quest’anno ha rilasciato oltre 50mila certificati e ha permesso a 3.569 utenti di non venire in comune”, spiega l’assessore Bragagni. “Non solo: questi 3.569 utenti – aggiunge - hanno chiesto i certificati intestati a 43.079 intestatari diversi. Questo significa che se avessimo usato solo la piattaforma di ANPR, che prevede che il richiedente e l’intestatario siano la stessa persona, avremmo avuto 39.510 certificati on line in meno (43.079-3.569). Detto in modo diverso: la performance della nostra piattaforma ha una efficacia di rilascio 10 volte superiore a quella di ANPR. Per questo penso sia doveroso Mantenere in uso la piattaforma di certificazione del Comune e avviare ogni interlocuzione possibile con il Ministero dell’Interno per chiedere un supplemento di istruttoria sulla circolare e l’emanazione di una rettifica”.
“Se le norme dicono che tramite lo SPID/CIE si possono ottenere dal proprio Comune, in via telematica, il certificato di residenza e di stato di famiglia, perché il Sindaco (ufficiale dell’Anagrafe) non può rilasciarli con questa modalità? - si chiede l’assessore - Se le stesse norme danno la possibilità agli avvocati, ai notai, ai commercialisti, ai sindacati, ai patronati, agli uffici pubblici, al mondo delle imprese, ai creditori di avere on line, senza andare in anagrafe e identificandosi con il sistema più sicuro, il certificato di ogni loro avente causa, perché il Sindaco non può rilasciarlo con questa modalità? Si tratta di una prerogativa dei sindaci che non può essere messa in discussione con una circolare ministeriale”.
E a proposito del ‘semaforo rosso’ al rilascio nelle edicole e tabaccherie. “La presa di posizione del Ministero – afferma Bragagni -, anche in base all’esperienza che abbiamo vissuto nel nostro Comune, causerebbe un peggioramento del servizio, comportando dei passi indietro sia per quanto concerne le file davanti agli uffici – che con la possibilità di rivolgersi presso più sedi si erano nettamente accorciate - sia per quanto riguarda la produzione documentale e la razionalizzazione delle spese, essendo necessari, in questo caso, nuovi istruttori amministrati per coprire la domanda”.
“Metteremo in campo ogni sforzo possibile per evitare che questa circolare imponga a questa Amministrazione, e a tanti altri comuni italiani che erogano tali servizi, di limitare in maniera così robusta le modalità con cui soddisfare le necessità dei cittadini”, chiosa il componente della Giunta.