Le vertigini e l’universo ludico di Simona Bertozzi.
La danzatrice e coreografa, insieme al chitarrista Egle Sommacal (Massimo Volume), presenta al Teatro degli Atti ILINX – don’t stop the dance, la creazione che aveva debuttato con successo alla Biennale di Venezia 2019.
«Nel 2008 Ilinx esordiva come prima azione coreografica del progetto Homo Ludens, creato intorno alle quattro categorie ludiche di Roger Caillois: Ilinx, Alea, Agon, Mimicry. Secondo il sociologo francese, Ilinx è un gioco pienamente individuale, una condizione di singolarità rivolta alla vertigine, al vuoto di stomaco e all’ebrezza. A distanza di oltre dieci anni l’occasione di riprendere il lavoro mi ha permesso non solo di sostare su elementi immaginifici, visivi e sonori di allora per comprenderne una possibile ri-attualizzazione ma, soprattutto, ha dispiegato un’inedita riflessione sulla solitudine del performer e il suo universo ludico»: Simona Bertozzi introduce ILINX – don’t stop the dance, assolo da lei interpretato con musica eseguita dal vivo da Egle Sommacal (chitarrista della band di culto Massimo Volume), che sarà presentato giovedì 17 giugno alle ore 21 al Teatro degli Atti di Rimini (via Cairoli 42) nell’ambito del progetto E' Bal. Palcoscenici per la danza contemporanea.
«È severo lo statuto del gioco: fascinazione e aderenza al qui-e-ora» continua la danzatrice e coreografa «In questa isola precaria (Caillois, ancora) come si agisce per mantenere il brivido costante della simultaneità? Si rischia, precipitando nel movimento. ILINX – don’t stop the dance cerca di tracciare un orizzonte di presenza per questa condizione, strutturando una sorta di cerimoniale in cui le azioni si susseguono per seduzione ravvicinata, non per causa-effetto o propagazione di senso. Non si regolano i conti con la memoria, nemmeno si procede verso la previsione di una conoscenza docile e rassicurante. Scorrendo senza trascorrere, temporeggiando sui declivi delle visioni, il tentativo reiterato è abitare uno spazio elastico: plastilina ripiegata verso la vertigine».
Francesca Pedroni, autorevole critica di danza ha scritto su il manifesto, in occasione del riallestimento di ILINX presentato nel 2019 alla Biennale di Venezia: «Bertozzi torna al progetto con adamantina precisione, non prevedibile dallo sguardo. Una sfida sulla solitudine del performer che porta il pubblico dentro una pratica lucida e ostinata: un volo tra vertigine e atto performativo, tenace nel lasciarsi travolgere da un movimento che si trasforma istantaneamente in scrittura».
Nella medesima occasione le ha fatto eco Maria Luisa Buzzi, direttrice di Danza & Danza: «Bertozzi dispiega un intrigante gioco sospeso tra vertigine, forza, ebbrezza accompagnato live dalla chitarra elettrica di Egle Sommacal. Tra microfoni lanciati come lazzi e sferzanti l’aria, pose in verticale, saltelli sul posto, variazioni sul tema della disarticolazione della colonna vertebrale, conquista di un pallone e di una parrucca, Bertozzi danza un cerimoniale intrigante immerso in sgargianti luci fucsia e verdi. Quarantacinque intensi minuti senza sbavature».
Simona Bertozzi, coreografa e danzatrice, si forma tra Italia, Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra e completa gli studi universitari al Dams di Bologna. Dal 2005 conduce un percorso autoriale di ricerca e creazione coreografica. Tra i progetti più recenti emergono il Prometeo, composto da sei episodi coreografici autonomi tra cui And it burns, burns, burns, finalista Premi UBU 2017 come Miglior Spettacolo di Danza dell’anno, Joie de vivre, coprodotto da ERT Emilia-Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Comunale di Modena e Nexus e Tra le linee, coprodotto da Torinodanza Festival e dal Festival MilanOltre. Parallelamente all’attività di creazione, si occupa di percorsi di alta formazione e collabora con ricercatori e studiosi di arti performative. Nel 2019 vince il Premio Hystrio Corpo a Corpo e il Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro.
Biglietti: intero euro 10, under 29 / E' Bal card euro 5.