In scena sabato 23 novembre con “Otello. Di precise parole si vive”, rilettura con affondi sul contemporaneo dell’immortale tragedia di Shakespeare
Un grande classico nato agli inizi del XVII secolo ma che sa parlare agli uomini e alle donne di ogni tempo, grazie a quegli spunti di straordinaria contemporaneità esaltati dall’intelligenza e dal talento di una delle più affermate interpreti dello spettacolo italiano. Sarà un’affezionata amica del pubblico riminese, Lella Costa, ad aprire sabato 23 novembre la stagione di Prosa del Teatro Galli con Otello. Di precise parole si vive (ore 21, turno D altri percorsi) spettacolo scritto e diretto con Gabriele Vacis che rilegge con le lenti di oggi una tra le più celebri tragedie di William Shakespeare. Un appuntamento dunque che inaugura una sorta di percorso che la Stagione teatrale dedica alla (ri)scoperta del valore dei classici della letteratura e della drammaturgia come bussola per orientarsi nelle complessità del presente.
Per Costa e Vacis si tratta di una sorta di aggiornamento dello spettacolo portato in scena ormai quasi 25 anni fa, dove la storia resa immortale dal Bardo viene affiancata da riferimenti che affondano nella più stretta attualità. Già di per sé, la trama “folgorante – scrive Lella Costa - potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole)”.
Tanto basta per capire come i testi, le storie e i personaggi dei grandi autori siano realmente e letteralmente immortali. “Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso. E quando incontri una di queste storie perfette in genere te ne innamori, e soprattutto ti rendi conto che non avrebbe alcun senso provare a inventarne un’altra per dire le stesse cose, ma che è lecito, forse perfino doveroso, continuare a raccontare quella. È quello che è successo a Gabriele Vacis e a me”.
Alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Otello di Costa e Vacis è anche lo stimolo ad approfondire la figura di Desdemona, a riflettere sulle radici del femminicidio e del possesso, delle discriminazioni razziali. In generale su quei fenomeni di un passato lontano che si riverberano in forme diverse ma dirompenti nel presente e che necessitano di parole ‘vive’ e di essere raccontati per saperli leggere e affrontare.
Biglietteria Teatro Galli: dal martedì al sabato dalle 10 alle 14 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30, biglietteriateatro@comune.rimini.it, tel. 0541 793811.