L'assessore al bilancio Juri Magrini: "Un'attività indispensabile che ci permette di dare ossigeno al nostro piano di investimento e non alzare le imposte ai cittadini".
È di 65.366.501 euro l’ammontare complessivo derivante dall’attività di recupero dell’evasione fiscale e tributaria da parte dell’amministrazione comunale nel giro di 5 anni, dal 2017 al 2021, per quanto riguarda la Tari, l’Imu, Imposta comunale sulla pubblicità e l’Imposta di soggiorno.
Una somma ingente, che vede sul podio la Tari, con un totale di 32.993.450 euro recuperati e a seguire l’Imu (senza Eni), attraverso la quale è stata recuperata una cifra pari a 28.688.835 euro, l’ICP/CUP, con un totale di 2.058.432 euro recuperati e l’IDS, dalla quale sono stati ricavati 1.625.766 euro.
L’attività viene condotta dagli Uffici del Settore Risorse Tributarie attraverso un controllo formale delle dichiarazioni presentate dai contribuenti, incrociando i dati esposti con quelli presenti nelle diverse banche dati disponibili (versamenti, anagrafe residenti, anagrafe tributaria, servizi catastali di pubblicità immobiliare eccetera) al fine di emettere gli avvisi che attestano la reale situazione e accertano il dovuto pagamento.
“Parliamo di un importo tutt’altro che irrisorio, che supera le aspettative, e che certifica come l’attività di recupero dell’evasione fiscale messa a punto dalla macchina comunale sia capace di apportare benefici concreti alla comunità e di ripristinare l’equità fiscale e tributaria laddove vi siano illeciti e furbizie - commenta Juri Magrini, Assessore al Bilancio del Comune di Rimini –. In estrema sintesi, si potrebbe affermare che l’equità fiscale garantisce più servizi e città più belle e moderne a disposizione dell’intera comunità. Si tratta di un lavoro essenziale con ricadute importanti a livello economico, che ci permettono di ripescare e di riutilizzare le risorse che spettano al bilancio comunale e che, se non fossero riassorbite in cassa, andrebbero a generare non poche difficoltà all’ente comunale, con conseguenti danni alle cittadine e ai cittadini. L’equità fiscale oltre ad essere una battaglia per sua natura giusta, rispondente a un principio di carattere etico, è uno di quei tasselli grazie al quale come Comune di Rimini, ogni anno, possiamo permetterci di dare ossigeno al nostro piano di investimenti e di non alzare le imposte sui cittadini, evitando di andare a gravare sulle loro tasche. Sulla carta, grazie agli oltre 65 milioni di euro, si può affermare in linea economica che avremmo potuto finanziare idealmente i primi due tratti del Parco del Mare, il restauro del Teatro Galli, le nuove scuole, la no tax area, i grandi eventi. Sono solo esempi di scuola per capire a livello figurativo la grandezza della cifra che ci troviamo di fronte, e che è il frutto di un attento e costante lavoro da parte degli uffici comunali, attraverso anche l’impiego di strumenti e di tecnologie affinate e all’avanguardia. Per una città e un Paese come il nostro, che hanno bisogno più che mai di investimenti, ammodernamenti e grandi infrastrutture, è un tema essenziale: non si può pensare di ricavare questi finanziamenti aumentando la tassazione. Come Comune di Rimini, continueremo questa attività che è prima di ogni cosa un servizio alla comunità e alla città”.