Non si abbassa la qualità delle mense nelle scuole comunali, uno standard elevato che si mantiene costante nonostante crescano i costi a causa delle procedure di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria.
Fino al permanere dello stato di emergenza infatti - fissato al 31/12/2021 - il servizio di refezione scolastica continuerà ad essere svolto nelle modalità fissate dai piani di sicurezza anti COVID.
Provvedimenti e direttive governative che hanno ridisegnato, nel segno della sicurezza, l’assetto degli spazi dedicati alla didattica e quelli utilizzati per le attività del refettorio. Un assetto organizzativo imposto dalla pandemia che garantisce la refezione - per la maggior parte delle scuole primarie e dell’infanzia statale - esclusivamente mediante distribuzione e consumazione del pasto al banco. Ma che per una parte dei plessi, prevede la distribuzione garantita in modalità mista, ovvero utilizzando anche in parte il refettorio. Per questo motivo si è reso necessario riconsiderare al rialzo l’impiego del personale addetto che è lavora per presidiare ed organizzare la refezione in diversi luoghi contemporaneamente. Luoghi che, come prevede la norma, devono essere sanificati prima e dopo ogni distribuzione.
Un impegno maggiore che ha comportato un costo aggiuntivo complessivamente stimato in circa 70.000,00 euro, di cui si farà interamente carico il Comune con proprie risorse, senza nessun costo aggiuntivo a carico delle famiglie. Sarà la ditta appaltatrice Gemeaz Elior spa a garantire questo servizio mediante l’assunzione di ulteriori 12 addetti, tutte donne appartenenti anche a categorie svantaggiate. In questo modo l’emergenza Covid diviene anche un’opportunità lavorativa importante per fasce di popolazione che spesso faticano di più a trovare un lavoro.
Il servizio mantiene anche elevati gli standard di qualità ambientale con la quasi totalità dei plessi che utilizzano esclusivamente stoviglie in coccio. Sono infatti solo una percentuale residuale i plessi in cui, per ragioni organizzative, si usa il compostabile. L’ appalto infatti presenta una serie di standard qualitativi molto elevati: alimenti biologici al 100%, di cui alcuni a filiera corta e pesce fresco. Impiego di personale svantaggiato per una quota non inferiore al 15%, impiego di stoviglie pluriuso (cioè piatti in ceramica, bicchieri in vetro, posate in metallo) in modo da ridurre l’impatto ambientale. Standard che insieme alla scelta dei menù, hanno consentito al Comune di Rimini nell’ultimo quinquennio di classificarsi sempre fra i primi 5 in Italia (Rating dei menu scolastici Foodinsider in collaborazione con Slow Food Italia).