Giovedì 27 luglio ore 21 presso la Corte della Biblioteca.
Smisurata in un mondo di misure. Paola Turroni legge Marina Cvetaeva
Giovedì 27 luglio (ore 21) il secondo appuntamento della rassegna “Voci allo specchio. La poesia raccontata dalla poesia”
Sarà dedicato a Marina Cvetaeva, una delle voci più alte della poesia russa del XX secolo, e al suo ritratto riverberato nella performance di Paola Turroni, il secondo appuntamento di “Voci allo specchio” (Corte della Biblioteca, via Gambalunga 27, ore 21), la rassegna di poesia promossa dalla Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini a partire da un’idea di Sabrina Foschini.
Marina Cvetaeva rappresenta uno dei vertici della poesia amorosa del Novecento. La sua è una poesia impegnativa, la sua lettura è un atto di con-creazione, un’esperienza conoscitiva. Nei suoi versi, ciò che emerge con più forza è il sentimento di incommensurabilità tra il suo sentire di poeta – lei non volle mai farsi chiamare poetessa – e il mondo di cui voleva raccontare. Questo spazio, anche minimo ma incolmabile, fu la sua passione più grande e, al contempo, la sua ossessione più rovinosa. Marina Cvetaeva era pura passione, una passione che traduceva nella sua poesia. Ha sperimentato la poesia mettendosi in gioco fino in fondo. Ne ha sfruttato tutta la ricchezza fonetica mai sperimentata prima dai suoi predecessori. Si è affermata per l’audacia formale, per il disprezzo delle convenzioni, ma soprattutto per aver dato nuovi accenti all’espressione del dolore, dell’amore, dell’amicizia, della morte. Scrive di lei Serena Vitale, la sua principale traduttrice italiana, nella prefazione a Il poeta e il tempo (Adelphi, 1984): «La Cvetaeva ascolta le voci, come Giovanna d’Arco, perché opera in lei l’eredità sciamanica della poesia. Ma al tempo stesso acuisce il fanatismo della forma, che è la nostra eredità moderna. In lei, un cuore profondamente arcaico ci trasmette “battiti che danno l’esatta pulsazione del secolo'. Le sue parole ci giungono da quella Russia che 'non è mai stata sulle carte geografiche della terra”, il paese dell’Estremo, quello che incontriamo “all’estremo confine del visibile”».
Marina Cvetaeva nasce a Mosca l'8 ottobre 1892, figlia di un filologo e di una musicista. Nel 1911 sposa uno studente di filosofia, Sergej Efron, che allo scoppio della rivoluzione si arruola nell’armata bianca. Nel 1922 segue il marito a Praga e poi si trasferisce a Parigi. Tornata in Unione Sovietica nel 1939, è osteggiata dalle autorità; si suicida il 31 agosto 1941. Dopo i primi volumi di poesie (Album serale, 1910, e Lanterna magica, 1912) non pubblica nulla fino al 1922, anno in cui escono a Berlino le raccolte Versi a Blok, Congedo, Psiche, Verste, e il poemetto Lo zar-fanciulla, seguito da Il mestiere (1923) e Dopo la Russia (1925).
Paola Turroni è nata nel 1971 a Monza. Questi i suoi libri di poesia: Animale (Fara Editore, Rimini 2000), Il vincolo del volo (Raffelli Editore, Rimini 2003), Il mondo è vedovo (Carta Bianca, Bazzano 2011), Nel volto delle bestie (Edizioni Effigie, Pavia 2021). Ha pubblicato inoltre: Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente (Laurana Editore, Milano 2022). Cura la collana di libri per l’infanzia dedicata alla conoscenza e la cura di un mondo ecosostenibile per Tozzi Green Book. Ha collaborato come traduttrice a I surrealisti francesi (Stampa Alternativa, Viterbo 2004). Nel 2004 e nel 2008 è stata invitata al Festival Internazionale di Poesia di Malta. Ha seguito progetti con, tra gli altri, il Teatro Comuna Baires Agorà Club di Milano, Rai RadioDue, il Museo di Storia Naturale di Milano, l’Isia di Urbino, il Corriere di Cesena, Poesiapresente di Monza, Frattura Scomposta di Milano. Ha al suo attivo letture e performance in diverse città su tutto il territorio nazionale. È stata tradotta in inglese, maltese e spagnolo. È tradotta in inglese, maltese e spagnolo.
Ingresso gratuito, senza prenotazione.
Sarà presente un punto vendita dei libri, con firmacopie al termine della presentazione.
Info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704486 | e-mail: gambalunghiana@comune.rimini.it
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