Procede il nuovo progetto socio sanitario degli undici presidi diffusi sul territorio

Un workshop per discutere e analizzare i progressi del progetto

Data di pubblicazione

Il 24 settembre, a partire dalle ore 9, presso la sede di via Angherà 22 a Rimini, si terrà un workshop internazionale dal titolo ‘Contrasto alle disuguaglianze e sviluppo dei servizi: Il progetto nodi territoriali di salute e la collaborazione tra servizi, enti locali e università’. L'evento si propone come un importante momento di riflessione e condivisione delle esperienze maturate nel Distretto di Rimini per affrontare le disuguaglianze e migliorare l'accesso ai servizi sanitari e sociali, un tema di crescente rilevanza nel contesto attuale.

Il workshop, in particolare, sarà un'opportunità per discutere e analizzare i progressi del progetto dei nodi territoriali di salute, un'iniziativa innovativa nata con l’obiettivo di costruire una rete di servizi integrati sul territorio riminese, mirata a rispondere in modo più efficiente e personalizzato ai bisogni della comunità.  

Durante la giornata, esperti del settore, rappresentanti di enti locali, università e servizi sanitari si confronteranno sulle strategie adottate e sui risultati finora raggiunti, condividendo le migliori pratiche emerse nel corso dell'ultimo anno.  

Il programma della giornata prevede una sessione introduttiva, che illustrerà il contesto generale del progetto e i suoi obiettivi strategici, seguita da una serie di interventi di esperti che presenteranno le metodologie per ridurre le disuguaglianze, illustrando in che modo tali approcci siano stati concretamente applicati nel contesto riminese, con particolare attenzione all'implementazione dei nodi territoriali, che saranno strategicamente distribuiti in diverse arre di Rimini che vanno da nord a sud: Via Mazzini, S. Giustina, Via Gambalunga 106, Via de Varthema, Via Giuliano da Rimini/Pascoli, Via Pintor, Palazzina Roma, P.zza Decio Raggi, Via Carli, Via Perticara e Via Bidente - Centro Civico), questi nodi sono stati progettati per garantire un contatto diretto e capillare con la comunità.  

Al momento la sperimentazione è in fase avanzata a Miramare

“I nodi territoriali – spiega l’assessore alle politiche per la salute del comune di Rimini, Kristian Gianfreda - rappresentano un passo avanti significativo verso un nuovo modello di sanità più inclusivo e a vocazione territoriale. Abbiamo infatti voluto un unicum nel panorama: ovvero dei luoghi fisici e concreti che si integrano ai presidi sanitari ‘classici’ dove la comunità possa trovare risposte ai propri bisogni, non solo in termini di salute, ma anche di assistenza sociale, grazie alla loro capacità di promuovere una reale ‘fusione’ tra i servizi sanitari e sociali. Qui, professionisti provenienti da diverse discipline – medici, infermieri, assistenti sociali, educatori – lavorano infatti insieme per offrire una risposta coordinata e personalizzata ai bisogni delle persone con un approccio che valorizza la conoscenza reciproca dei ruoli e delle competenze, permettendo di costruire pratiche assistenziali integrate e realmente efficaci”.

I nodi territoriali, quindi, non sono solo punti di accesso ai servizi, ma piattaforme di incontro e collaborazione tra i vari attori del territorio, inclusi medici di medicina generale, operatori del volontariato, e rappresentanti delle istituzioni.  

“Siamo solo all'inizio di un percorso, cominciato con la formazione e lo sviluppo degli strumenti organizzativi e di lavoro, teso a ridefinire il modo in cui pensiamo e offriamo assistenza sanitaria e sociale, tracciando un percorso che possa servire anche da modello per altre realtà territoriali”, conclude Gianfreda.  

I nodi territoriali, quindi, rappresentano il luogo fisico di contatto con la comunità ed il luogo della pianificazione degli interventi. Con 3 stanze ed una sala polivalente di almeno 70 mq, in questi spazi vengono erogate sia attività di sportello - ambulatorio agli/alle abitanti, ma anche attività di lavoro in équipe, in rete, integrazione socio-sanitaria ed interventi gruppali. Attraverso visite domiciliari e colloqui individuali, gli operatori raccolgono informazioni preziose sulle condizioni di vita, sui bisogni e sulle risorse di ciascun nucleo familiare.

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Ultimo aggiornamento

03/09/2024, 14:06