Ripartono i viaggi della memoria che il Comune di Rimini organizza da 58 anni

51 studenti riminesi tornano nei luoghi della memoria.

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Dopo la sospensione per la pandemia, la partenza per Mauthausen, Gusen e Hartheim.

Sono 51 le studentesse e gli studenti di tutte le scuole di Rimini partiti questa mattina per il viaggio di educazione alla memoria che li porterà a vedere con i loro occhi ciò che resta di luoghi criminali come Mauthausen, Gusen e Hartheim, dove morirono anche molti italiani, spesso giovanissimi.

Il viaggio organizzato dal Comune di Rimini - da oggi 7 novembre fino a giovedì 10 - farà tappa a Linz, con le visite dedicate al campo di concentramento di Mauthausen e ciò che resta di Gusen, uno dei tanti campi satellite. Due luoghi che, per le condizioni disumane di internamento e di lavoro forzato nella cava di granito, ebbero una delle mortalità più alte del sistema concentrazionario nazista. Gli studenti riminesi poi visiteranno anche il castello di Hartheim, che durante la guerra fu attrezzato come centro di assassinio col gas per i disabili e i prigionieri malati. Al viaggio parteciperà anche l’Assessora al Progetto Attività Educazione alla Memoria Francesca Mattei, che 6 anni fa aveva fatto una medesima esperienza come studentessa.

Il Comune di Rimini si occupa di educazione alla memoria fin dal 1964, anno in cui venne organizzato il primo viaggio-studio nei campi di concentramento. Da allora è continuato nel tempo l’impegno per tener viva la memoria della deportazione e della Shoah, confermando di anno in anno l’iniziativa del viaggio studio per le scuole di tutto il territorio riminese. Un’iniziativa che è stata inserita progressivamente in un percorso di formazione storica e morale sui temi della dittatura, della libertà, dei diritti umani. Fino a evolvere alla fine degli anni 1990 in un vero e proprio progetto educativo, a cura di Laura Fontana, che comprende un ricco programma di iniziative di formazione e di aggiornamento per gli insegnanti e per gli studenti, nonché eventi di divulgazione e di riflessione collettiva sulla memoria: spettacoli teatrali, rassegne di film, laboratori, conferenze e testimonianze di sopravvissuti.

Questo viaggio in particolare è la conclusione del seminario di studio 2021-22, che era stato frequentato da 120 studenti e studentesse delle classi quarte dei Licei e Istituti secondari di secondo grado di Rimini. Un importante percorso di formazione che aveva come titolo “Conoscere la Shoah, il genocidio degli ebrei d’Europa sotto il nazionalsocialismo”, organizzato grazie anche all'ISRIC, Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Italia contemporanea della Provincia di Rimini. 

“Dal 1964, anno del primo viaggio organizzato dal Comune di Rimini - dichiara Laura Fontana Responsabile dell’Attività di Educazione alla Memoria -  è passato molto tempo. Da allora, in 58 anni,  sono stati accompagnati più di 2.700 ragazzi e ragazze della nostra città a visitare i campi di concentramento e i centri di sterminio in Italia e in Europa. Ma sono almeno il doppio gli studenti che finora hanno partecipato al percorso di formazione storica sui crimini nazi-fascisti, sulla Shoah e sulla deportazione politica. Un momento formativo importante che ogni anno viene riproposto ai ragazzi di tutte le scuole della città, con l’obiettivo di incoraggiarli a riflettere sul senso della responsabilità individuale di fronte al male”.

“Da studentessa ho partecipato a questo progetto - ricorda l’Assessora Francesca Mattei -.  Per me è stata un’esperienza fondamentale perché mi ha aiutata a sviluppare un forte senso politico, nel senso etimologico dell’espressione, ovvero prendermi cura del bene comune, del prossimo e della mia città. Questo è uno degli obiettivi dell’Attività di Educazione alla Memoria, un’attività istituzionale del Comune di Rimini, uno strumento concreto di collaborazione col mondo della scuola e un ponte fondamentale di collegamento tra la storia, la memoria e i giorni nostri, che consente la trasmissione ai giovani e alla collettività. Dopo le interruzioni del viaggio dovute alla pandemia, questo viaggio ci consente di tornare alla preziosa e insostituibile esperienza della visita reale nei luoghi simbolo della storia del Novecento. Il compito principale del progetto è proprio quello di educare i giovani cittadini rendendoli consapevoli della strage dell’Olocausto e della condizione di oppressione dovuta alla dittatura nazifascista”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:30