Romagna Next è il traguardo e il percorso.
"Tra l'oceano di notizie che ormai bagna quotidianamente i nostri piedi, il rischio è quello che siano trascurate proprio quelle che hanno o avranno un impatto vero e tangibile sulle vite di tutti. Ieri, ad esempio, a Ravenna, si è riunito il Comitato istituzionale di Romagna Next: sindaci della Romagna, Regione, Università di Bologna, Camere di Commercio, Ausl Romagna e le altre società e agenzie di gestione dei servizi primari al cittadino.
Romagna Next è il traguardo e il percorso: quattro territori, in tutte le loro componenti, istituzionali, pubbliche e private, insieme per co-progettare le direttrici di uno sviluppo che sarebbe ridicolo pensare di limitare ai confini provinciali. Un piano strategico comune, il cui fine è migliorare la qualità di vita delle comunità che vivono in Romagna, focalizzando idee, interventi e partecipazione diffusa su precise direttrici: acqua, energia, mobilità, sanità e servizi sociali, sicurezza urbana, cultura, rigenerazione territoriale, turismo, agroindustria, impresa, lavoro. Non titoli, non contenitori vuoti ma campi su cui individuare e progettare scelte condivise: penso, ad esempio, al nuovo invaso idrico per il potenziamento di Romagna Acque.
Qual è il ruolo della politica dentro questo processo? Provo a rispondere partendo dal versante più ostico: la sanità. È un momento difficilissimo, preoccupante, per la sanità italiana, quella emiliano romagnola compresa. Le cause sono evidenti a tutti: mancanza di programmazione pluriennale, tagli orizzontali che si sono susseguiti in decenni vissuti da 'cicala' e, buon ultimo, una certa indifferenza di questo Governo a stare al passo con le spese e gli investimenti che, dal Covid in poi, le Regioni più attente e lungimiranti, Emilia-Romagna in testa, hanno sostenuto e sostengono. Bene, con cognizione di causa, posso dire che, senza l'intuizione dell'area vasta della sanità - l'Ausl Romagna - per le nostre tre comunità oggi la situazione sarebbe ben peggiore dal punto di vista del servizio sanitario. Quella è stata una grande intuizione di una politica lungimirante, così come la gestione condivisa del bene idrico con Romagna Acque. Dobbiamo andare avanti nella stessa maniera, verso uno sviluppo concertato. Anche su temi come Porto di Ravenna, Fiera, aeroporti. E' l'ora di sotterrare l'ascia di guerra: due aeroporti possono coesistere, avendo ben chiaro cosa debbano o non debbano fare per non pestarsi i piedi. Lo stesso sul tema della transizione energetica: vedo le due società private che hanno presentato progetti di parchi eolici in Adriatico che stanno litigando tra loro. Non è questo terreno né tempo di polemiche. Il nostro ruolo è quello di trovare soluzioni e collaborazioni, non di alimentare scontri nel nome o per conto di interessi particolari. Romagna Next nasce per servire l'interesse della Romagna e non la cassa di questo o quel partito. E una Romagna più forte alimenta una Emilia-Romagna più forte. Di questo è consapevole la Regione.
A portare avanti questo lavoro è anche, nella struttura, nelle donne, negli uomini, il Piano strategico del Comune di Rimini. Voglio sottolinearlo ancora una volta. Il piano strategico ha abbracciato 3 amministrazioni comunali riminesi, in un programma vincente. È un modo che consente al livello politico amministrativo di traguardarsi oltre la mera scadenza elettorale, e dunque il consenso a breve termine. È davvero quell'investimento di futuro capace di innescare processi partecipativi virtuosi".