Quasi un milione e mezzo di foto digitalizzate e consultabili da casa e dal cellulare. Proseguono i lavori di digitalizzazione dell’archivio fotografico del Comune di Rimini con immagini importanti per la storia cittadina: da quelli dei fotoreporter della cronaca cittadina come Davide Minghini, Venanzio Raggi e Riccardo Gallini, all'archivio del Ceis, fino agli archivi degli enti di promozione turistica (Azienda di soggiorno, EPT, APT).
Con il suo patrimonio di oltre un milione e mezzo di immagini, l'Archivio Fotografico della Biblioteca Gambalunga offre un formidabile percorso nella memoria visiva cittadina in centosessant'anni di storia, dal 1860 ad oggi. Oggi le collezioni fotografiche della Biblioteca Gambalunga contano 127.387 stampe fotografiche, 831.462 negativi su vetro e pellicola, 25.847 diapositive, 481.148 fotografie digitali native. Dall'inizio degli anni Duemila, con l'avvento della fotografia digitale, l'Archivio Fotografico ha avviato la digitalizzazione dei propri servizi e delle raccolte della Biblioteca, accumulando un repertorio di 1.385.685 immagini digitali, risorse preziose per sostenere i servizi al pubblico da remoto, la comunicazione e promozione delle collezioni e futuri progetti di digital library.
Interessata in modo sistematico da attività di catalogazione, parte della raccolta è consultabile sul catalogo online della Rete bibliotecaria di Romagna https://scoprirete.bibliotecheromagna.it
Nello stratificarsi delle sue collezioni è possibile cogliere il riflesso e il racconto del mutamento paesaggistico e antropologico di una comunità, che da piccola città di provincia arriva a diventare luogo simbolo dell'immaginario collettivo. La Biblioteca Gambalunga è un hub strategico dell'informazione di comunità, attraverso cui i cittadini possono accedere ai documenti fotografici che rientrano a pieno titolo tra le fonti della memoria collettiva cittadina, che insieme ai libri, alle carte, alle opere d'arte formano l'eredità culturale che le generazioni del passato trasmettono alle future.
Creato all'inizio degli anni Settanta nell'ambito del ripensamento dei servizi culturali della città, in cui la Gambalunga, secondo il pensiero dell'urbanista De Carlo, doveva configurarsi come uno dei “condensatori dell'informazione” di comunità, negli stessi anni in cui veniva elaborato per la fotografia lo status di bene culturale, all'Archivio Fotografico vennero fatte confluire le raccolte fotografiche già presenti in biblioteca come prodotti dell'attività istituzionale e come lasciti di famiglie e personaggi illustri. Vennero appositamente commissionate campagne di riproduzione da collezioni fotografiche storiche e reportage sulla città contemporanea. Vennero aggregate le fotografie prodotte dall'Ufficio Stampa del Comune, ospitati e raccolti censimenti di gruppi di studio e progetti di circoli fotoamatoriali.
L'Archivio fotografico della Gambalunga partecipa inoltre alla rete degli archivi fotografici italiani promossa dal Mibact. Strumenti e collaborazioni orientati a perseguire in modo sempre più efficace il fine istituzionale di conservare e valorizzare la fotografia come patrimonio storico e linguaggio contemporaneo, strumento di memoria, di espressione e comprensione del reale.
L’ultima acquisizione, grazie alla partecipazione ad un bando del Mibact che ha consentito l'acquisto della collezione “Fausto Mauri”, è costituita da una raccolta di 4.000 esemplari tra cartoline illustrate e fotografie in formato cartolina postale, che documentano la storia del turismo riminese fin dalle origini (1895-1960).
Maggiori informazioni nella pagina sul sito della Biblioteca https://www.bibliotecagambalunga.it/archivio-fotografico