"Vacciniamoci. E chiediamo ai nostri amici, conoscenti, famigliari di farlo.
Chiediamolo anche noi sindaci alle nostre comunità. Senza paura, senza timori, senza ambiguità. Diamo l'esempio noi per primi, vaccinandoci.
Siamo in una fase delicata della storia e del futuro di questo Paese. È inutile girarci attorno: la pandemia sta modificando in maniera sensibile comportamenti, direzioni di marcia, economie e vite. Non sarà mai più come prima ma proprio la rapidità e la determinazione con la quale combattiamo la battaglia contro il Covid in queste settimane e in questi mesi darà forma alla ripresa di ogni tipo di attività, a partire da quella scolastica a settembre. Il vaccino serve per vivere, andare a scuola, lavorare, uscire di casa, stringersi. La campagna vaccinale è la strada maestra, il green pass è la soluzione migliore per evitare provvedimenti molto più severi e traumatici, la responsabilità individuale si sovrappone all'interesse collettivo. Fa male registrare come una provincia come la nostra, soprattutto in alcune sue parti, sembra meno sensibile al richiamo della salute pubblica. Proprio per questo noi sindaci dobbiamo essere elementi propositivi, dovendo peraltro esercitare il ruolo di autorità sanitaria.
Anche qui, come su tante altre questioni, non può esistere destra o sinistra o ricerca strumentale del consenso: combattere il Covid 19 e le sue mutazioni significa attrezzarsi per farlo con gli strumenti a disposizione. Il vaccino è un'arma efficace. Non usarlo, oppure far finta che non esista, oppure convincere a lasciarlo in un cassetto, credo sia un altro 'furto di futuro'. Il futuro di ognuno di noi; e soprattutto di chi è più fragile e debole. Non c'è negazione più grande di non poter essere liberi di vivere. La libertà è poter vivere. In una comunità locale, nazionale e internazionale, la libertà esiste dentro un sistema di regole e comportamenti: non dobbiamo forse avere e mostrare una patente per guidare? Un passaporto per viaggiare? Vacciniamoci".