Li stavano seguendo già dai video della consolle in centrale operativa, perché avevano destato sospetti per i loro strani movimenti che si ripetevano da qualche giorno nelle adiacenze dell’Arco d’Augusto.
Data di pubblicazione
È iniziata così, con le zoomate di telecamere motorizzate - comandate da un joystick - l’inseguimento virtuale dell’ultimo intervento antidroga della Polizia Locale, eseguito lo scorso martedì pomeriggio nel centro storico.
L’attività di sicurezza e antidegrado urbano, partita con le inquadrature della videosorveglainza, si è poi conclusa con l’intervento sul posto degli agenti in borghese, che hanno continuato a seguire i sospettati fino a fermarli e denunciarli.
Si tratta di persone già note agli agenti, dedite all’attività di spaccio, la cui attività era stata segnalata anche da diversi residenti del centro storico, che avevano notato movimenti sospetti con un ampio coinvolgimento di giovani anche minorenni. Gli agenti li stavano seguendo virtualmente quando appena entrati in centro storico, provenendo dal Parco Cervi, avevano fatto cenno ad un gruppo di minorenni di seguirli in un luogo più appartato. È lì che sono intervenuti gli agenti in borghese che hanno fermato i sospettati, mettendo in fuga il gruppo. A farne le spese sono stati due ragazzi 21enni, entrambi residenti a Rimini di origini extracomunitarie, pizzicati proprio mentre stavano tentando la vendita di alcune dosi di marijuana: il primo con una modica dose per uso personale di 1,20 grammi - segnalato alla Prefettura come prescrive l’art. 75 del Codice di Procedura Penale - il secondo con 5,30 grammi della stessa sostanza stupefacente, divisa già in dosi adatte alla vendita, denunciato a piede libero in base all’art. 73.
“E’ un apparentemente minore intervento di contrasto ai fenomeni di degrado urbano - ha sottolineato l’assessore alla Polizia Locale Jamil Sadegholvaad – che coinvolge sempre di più ragazzi minorenni, che però mette in evidenza ancora una volta l’importanza della rete integrata di videosorveglianza in azione sul territorio comunale. Strumenti innovativi opportunamente installati in alcuni luoghi sensibili della città, con i quali si vuole svolgere prima di tutto una funzione deterrente per fenomeni criminosi e vandalici e che consente , come in questo caso, un monitoraggio h24 e in tempo reale dei movimenti ‘anomali’ che si verificano sul territorio. Un’ulteriore modalità di controllo, che si aggiunge alle altre azioni mirate, messe in campo dalla Polizia Locale, frutto anche delle preziose indicazioni che sono arrivate dal confronto propositivo con i residenti della zona.”
Come noto sono 136 le telecamere installate sul territorio comunale (nel 2019 sfioravano il centinaio), un network di impianti di ultima generazione che controllano i punti nevralgici del territorio riminese per garantire maggiore sicurezza, a cui se ne aggiungeranno 20 in fase di installazione. Da Viserba a Miramare, dalle aree a monte della statale passando per il centro storico, la marina e la stazione ferroviaria, sono quasi una novantina i punti di installazione, individuati svolgendo un'attenta analisi dei luoghi, delle loro caratteristiche e delle criticità. A queste si sommano le 20 telecamere che monitorano in maniera costante i cinque sottopassi ferroviari del territorio. Cuore del network è la sala radio operativa della Polizia Locale, dove operatori formati sono addetti alla gestione della videosorveglianza.
Il sistema di controllo degli occhi elettronici, già attivo e gestito dal Comune di Rimini è collegato alla centrale operativa della Polizia Locale e delle Forze di Polizia e risponde ad una precisa esigenza sollevata in diverse circostanze proprio dai cittadini e dalle associazioni, del territorio, per ampliare la copertura di controllo di alcune aree e luoghi strategici. Un contributo decisivo per la deterrenza e la prevenzione che ha diversi obiettivi, come l’intervento sui fattori di degrado urbano; il contrasto all’illegalità diffusa; il controllo del territorio finalizzato a creare maggiori possibilità investigative e di prevenzione; e l’ottimizzare tutte le risorse presenti sul territorio, valorizzando anche la collaborazione tra le forze dell’ordine e gli istituti di vigilanza privata nel rispetto di tutte le norme in vigore.